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Foro di Augusto a RomaIl Foro di Augusto a Roma: l'architettura, la storia, le foto del Foro di Augusto a Roma. |
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Foro di Augusto - Via dei Fori Imperiali - RomaIl Foro di Augusto si trova lungo via dei Fori Imperiali e confina ai suoi
lati con i Mercati Traianei,
il Foro di Nerva e il Foro di Cesare al di là di via dei Fori Imperiali. Storia del Foro di AugistoIl Foro fu fatto costruire da Ottaviano per commemorare la battaglia di
Filippi del 42 a.C. in cui lo stesso Ottaviano, insieme a Marco Antonio,
aveva vendicato la morte di Cesare sconfiggendo in battaglia gli eserciti
di Bruto e Cassio in Grecia. In seguito alla sconfitta anche di Marco Antonio
ad Azio (31 a.C.) e l'assunzione completa del potere politico e legislativo
(27 a.C.) a Roma Ottaviano Augusto mantenne la promessa fatta dopo Filippi
di erigere un tempio a Marte Ultore (Marte vendicatore, da ultor
che significa vendicare). Secondo Svetonio (Augustus, 29.) i precedenti Foro Romano e il Foro di Cesare non erano più sufficienti a gestire la giustizia a Roma e il nuovo foro conobbe quindi da subito una notevole attività legislativa. Si svolgevano qui le attività giudiziarie dei pretori urbani, mentre nel tempio si tenevano le riunioni del Senato per deliberare su guerre e trionfi. Per espresso volere di Augusto poi il luogo doveva dar conto di tutti gli eventi militari importanti di Roma; si custodivano infatti qui le insegne delle legioni perdute in guerra e in seguito recuperate, come quelle perse da Crasso contro i Parti nella battaglia di Carre (53 a.C.), o quelle perse da Publio Quintilio Varo contro i Germani nella battaglia della foresta di Teutoburgo (9 d. C.). Con la caduta di Roma il Foro perse le sue funzioni e già al tempo del Regno Ostrogoto di Teodorico (493-526) il Foro di Augusto fu saccheggiato, il tempio e i portici furono demoliti per recuperare marmi e materiale da costruzione. Restarono in piedi solo 3 colonne del tempio, quelle visibili ancora oggigiorno. Nel secolo IX sul Foro fu costruita la Chiesa di San Basilio, oratorio di un convento di monaci basiliani. Mentre a partire dal XIII secolo nel complesso s'instaurarono i cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, poi detti di Rodi e quindi di Malta. Nel Cinquecento fu rinvenuta nel Foro la monumentale Fontana del Marforio, che fu così chiamata a seguito del suo rinvenimento nel "Foro di Marte" (Mars Forum). Oggi questa statua si trova all'interno dei Musei Capitolini nei cortili di Palazzo Novo. Nel 1566 l'area fu donata da Papa Pio Y (1566-1572) a un gruppo di monache domenicane e vi fu costruito un nuovo monastero e una nuova chiesa dedicata alla Vergine Annunziata che ingobò la precedente costruzione medievale. Inoltre, per opera del Cardinale Michele Bonelli, si provvide a bonificare la zona dei Fori Imperiali, ormai paludosa, con un interro e la costruzione di un intero quartiere popolare detto "l'Alessandrino" (per la nascita del cardinale in provincia di Alessandria). Tale quartiere caratterizzò la vita dell'area fino al 1924 quando ne fu decisa la demolizione. Le fondamenta delle case si possono notare proprio davanti al Foro di Augusto intuendo che la costruzione dell'Alessandrino obliterò totalmente la pavimentazione del Foro. Nel XIX secolo, il rinnovato interesse per l'archeologia e la nostalgica rievocazione di un passato glorioso che diede vita al periodo Neoclassico, stimolarono le prime indagini archeologiche anche nel Foro di Augusto. Nel 1825 Francesco Saponieri scavò sotto l'Arco dei Pantani e nel 1838 fu demolito il campanile che era ancora presente sopra le 3 colonne superstiti del tempio. Ancora Saponieri, insieme all'architetto Joseph Toussaint Uchard, eseguirono altri scavi nel 1840 e Louis Noguet pubblicò le prime ricostruzioni del complesso tra il 1863 e il 1871. Dal 1924 il Convento e la Chiesa della Santissima Annunziata furono demoliti e furono iniziati gli scavi, diretti da Corrado Ricci, con l'obiettivo di riportare alla luce la struttura del Foro di Augusto. Anche il quartiere popolare noto come l'Alesssandrino, fu raso al suolo in epoca fascista che volle la risistemazione della zona dei Fori Imperiali con l'apertura della grande via tra Piazza Venezia e il Colosseo. Con gli scavi tra il 1927 e il 1931 furono restaurati i resti della pavimentazione rimanete del Foro, il muro di fondo confinante con la Suburra e le rimanenti 3 colonne del tempio. Tutti i resti delle decorazioni statuarie, frontonali e porticali sono oggi esposte all'interno del Museo dei Fori Imperiali che si trova nei Mercati Traianei. Nel 1998 e fino al 2000 altri scavi hanno messo in luce le fondazioni di un muro semicircolare che serviva per una seconda coppia di esedre che si aprivano dietro ai portici laterali. Queste furono eliminate già dopo la morte di Cesare per la costruzione del Foro di Nerva e del Foro di Traiano. Gli ultimi scavi sono databili al 2006 e 2007. Struttura architettonica del Foro di AugustoIl Foro di
Augusto presentava una pianta rettangolare (70 x 50 m) circondata sui lati
nord e sud da portici colonnati ma che con l'aggiunta di due grandi esedre
ai lati. Al centro della piazza si ergeva una statua raffigurante Augusto
sulla quadriga trionfale. I portici erano sopraelevati di tre gradini rispetto
alla piazza e avevano colonne corinzie in marmo giallo antico proveniente
dalla Numidia, l'attuale Algeria del Nord, con capitelli corinzi in marmo
lunense, sormontato da un fregio-architrave in blocchi separati. Di fronte
alle colonne dei basamenti sostenevano statue lungo tutto il lato lungo
dei portici. La statua di Enea rappresentava l'eroe che esce da Troia fumante con il padre Anchise sulle spalle e il figlio che tiene la sua mano e portando in salvo i Penati, spiriti protettori della casa; rappresentazione che divenne subito classica in statuaria. Ai lati di Enea, lungo la parete dell'esedra trovavano posto statue raffiguranti i membri della gens Iulia e i re d'Albalonga. Nell'altra esedra trovava spazio la statua di Romolo trionfante con le spolia opima (massimo riconoscimento per un comandante che consiste nel sottrarre e portare in trionfo le armi e armatura del comandante rivale ucciso in battaglia in duello diretto.) sottratte al re Acrone dei Ceninensi; nel 752 a.C. Romolo nell'esedra era poi attorniato da statue di summi viri, personaggi che hanno fatto grande Roma nella storia. Entrambe le esedre erano decorate in parete da due ordini di semicolonne - in marmo cipollino quelle inferiori e in marmo giallo antico quelle superiori - divise da un fregio-architrave e avevano pavimentazione con lastre marmoree rettangolari alternate in giallo antico e africano. Alla fine del portico settentrionale, quello ospitante la statua di Enea in esedra, si trovava l'Aula del Colosso; era una sala separata preceduta da due colonne in marmo giallo antico con pareti a un ordine di lesene in marmo pavonazzetto o frigio; tra le lesene la sala ospitava dipinti del celebre pittore Apelle raffiguranti Alessandro Magno con i Dioscuri e la Vittoria e Alessandro sul carro trionfale. La statua acrolita (che ha solo le parti alte in marmo) raffigurava il Genio, il nume tutelare di Augusto. Ai lati del tempio si aprivano due archi - aggiunti da Tiberio, successore di Augusto, nel 19 d.C. - uno settentrionale dedicato a Druso minore e Germanico, il primo era figlio di Tiberio mentre il secondo era nipote di Augusto. Da qui si passava poi verso la Suburra attraverso delle scalinate e delle aperture nel Muro torto dietro il Foro. Il Tempio dedicato a Marte Ultore aveva pianta rettangolare (40 x 30 m) e poggiava su un podio alto 3,50 m raggiungibile attraverso una scalinata di 17 gradini con al centro un altare. Presentava otto colonne corinzie in facciata ed altrettante sui lati realizzate in marmo di Luni così come le pareti della cella la quale presentava all'interno 7 colonne corinzie poste lunghe i lati a cui corrispondevano sulla parete altrettante lesene. Alla fine della cella, alla quale si accedeva tramite un grande portale bronzeo, c'era un'abside di fronte alla quale campeggiavano le statue di Marte Ultore e di Venere, progenitrice della gens Iulia. La decorazione frontonale del Tempio di Marte Ultore si conosce attraverso la Ara Pietatis Augustae, monumento simile all'Ara Pacis - votato dal Senato per suggerimento di Tiberio nel 22 d. C. per la salute di Livia (che si era ammalata) e consacrato da Claudio nel 43 d. C. - di cui non si conosce l'ubicazione esatta nella Roma di I secolo d.C. Ma l'Ara è nota attraverso le monete e si sa che presentava statue raffiguranti la personificazione del Palatino semisdraiato, Romolo augure seduto che contemplava il volo degli uccelli, Venere con Eros, Marte con la lancia (al centro), la dea Fortuna, la dea Roma e la personificazione del fiume Tevere. Informazioni utili per la visita Stile: Romano Imperiale con decorazioni
e statuaria di epoca augustea. |
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Servizio ATAC in autobus Stazione Roma Termini → Fori ImperialiPer andare ai Fori Imperiali sono disponibili varie linee di autobus. La linea 40 e la linea H sono le più veloci. Poi a piedi for 100 metri fino ai Fori Imperiali. Dalle 00.00 alle 5.00 è attiva la linea n8.1) Linea 40 Stazione Roma Termini → Via Nazionale → Piazza Venezia → Largo Torre Argentina → Corso Vittorio Emanuele → Borgo Sant'AngeloLinea 40 con fermata Piazza Venezia. 2) Linea 75 Stazione Roma Termini → Via Cavour → Colosseo → Circo Massimo → Aventino → Porta Portese → Trastevere → Monteverde → Via PoerioLinea 75 con fermata Via Cavour "Ricci" o "Colosseo". Fermate: Roma Termini - Piazza della Repubblica "Repubblica" - Via Nazionale "Torino" - Via Nazionale "Quattro Fontane" - Via Nazionale "Palazzo delle Esposizioni" - Via Nazionale "Quirinale" - Piazza Venezia - Largo Torre Argentina "Argentina" - Via del Plebiscito "Plebiscito" - Corso Vittorio Emanuele "S. Andrea della Valle" - Corso Vittorio Emanuele "Navona" - Corso Vittorio Emanuele "Chiesa Nuova" - Corso Vittorio Emanuele "Tassoni" - Ponte Vittorio Emanuele - Lungotevere in Sassia/S. Spirito - Cavalleggeri/S. Pietro - Crocifisso/Porta Fabbrica - Piazza della Stazione S. Pietro e viceversa. 4) Linea 85 Stazione Roma Termini → Piazza della Repubblica → Piazza Barberini → Piazza di San Claudio → Piazza Venezia → Circo Massimo → San Giovanni in Laterano → Stazione Tuscolana → Arco di TravertinoLinea 85 con fermata Piazza Venezia. Fermate: Roma "Stazione Termini" - "Piazza della Repubblica" Via Nazionale "Quattro Fontane" - Via Nazionale "Palazzo delle Esposizioni" - Via Nazionale "Quirinale" - "Piazza Venezia" - "Piazza Venezia" - Via del Teatro Marcello "Ara Coeli" - "Piazza Monte Savello" - "Lungotevere dei Cenci" - Piazza Sonnino "S. Gallicano" - "Piazza Mastai" - Viale di Trastevere "Ministero Pubblica Istruzione" - "Piazza Bernardino da Feltre" - "Piazza Ippolito Nievo" - Viale di Trastevere "Pascarella" - Circonvallazione Gianicolense "Stazione Trastevere" - Circonvallazione Gianicolense "Dunant" - Circonvallazione Gianicolense "S. Camillo" - Circonvallazione Gianicolense "Ramazzini" - Circonvallazione Gianicolense "Ravizza" - "Piazza S. Giovanni Di Dio" - Circonvallazione Gianicolense "Colli Portuensi" - Circonvallazione Gianicolense "Casaletto" - Via Silvestri "V.lo Silvestri" - Via Silvestri "Fosso Affogalasino" - "Piazza Biagio Pace" - Via Serafini C. - Via di Bravetta "Guidi" - Via dei Capasso e viceversa. |
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Prezzi dei biglietti nel territorio di Roma Capitale per turisti e residentiPrezzi dei biglietti ATAC nel territorio di Roma Capitale per turisti e residenti- Biglietto Integrato a tempo € 1.50: valido 100 minuti o per una sola corsa in metro, anche su più linee, senza uscire dai tornelli. Prezzi degli abbonamenti ATAC nel territorio di Roma Capitale per residenti– Mensile Personale: € 35; valido per il mese di calendario riportato sull'abbonamento o sullo scontrino di ricarica, per un numero illimitato di viaggi nel territorio di roma capitale. Agevolazioni degli abbonamenti ATAC nel territorio di Roma Capitale per residenti– Card Over 70: agevolazione riservata ai cittadini ultrasettantenni residenti a roma, rientranti nello scaglione di reddito isee fino a € 15.000. |
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