La poesia ti guarda. Omaggio al Gruppo 70 -
GAM, Galleria d'Arte Moderna, via Francesco Crispi 24 - Roma
(Foto: Lamberto Pignotti - Vie nuove - 1965-66, collage, Roma, Galleria d'Arte Moderna inv. AM 5430)
Mostra
in corso dal 1 dicembre 2023 al 15 settembre 2024
Alla Gam di Roma apre una mostra tributo nei confronti del sodalizio artistico che nella stagione delle neoavanguardie ha teorizzato e praticato la "poesia visiva".
Comunicato stampa della mostra La poesia ti guarda. Omaggio al Gruppo 70
In occasione della ricorrenza dei sessant’anni dalla nascita del
Gruppo 70, uno dei sodalizi artistici più interessanti sorti nel contesto delle neoavanguardie
e delle ricerche verbovisuali italiane, la Galleria d'Arte Moderna di Roma ospita dal 1°
dicembre 2023 al 5 maggio 2024 la mostra «La poesia ti guarda». Omaggio al Gruppo
70 (1963-2023) a cura di Daniela Vasta e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l’Archivio
Carlo Palli di Prato, l’Archivio Lamberto Pignotti di Roma e la Fondazione Bonotto di
Molvena (VI). Organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
L’evento si inserisce in una serie di iniziative espositive, organizzate dalla Galleria d’Arte
Moderna, legate alle avanguardie e neoavanguardie italiane del Novecento documentate
dalle collezioni d’arte capitoline.
Richiamandosi esplicitamente a suggestioni futuriste, dadaiste e surrealiste e proseguendo
alcuni degli spunti delle avanguardie storiche, il Gruppo 70 si mosse nel contesto delle
neoavanguardie del secondo dopoguerra, in un momento culturale in cui vari artisti e gruppi
sentirono che la crisi dell’immagine visiva e della parola poetica richiedesse nuove soluzioni
estetiche. La ricombinazione di materiali verbali e iconografici eterogenei consentì la
confezione di “poesie visive” in cui segni calligrafico-tipografici e figure si integrarono in
unico piano semantico: poesia da guardare e pittura da leggere. Il collage e il
fotomontaggio, con deliberati “prelievi” dal mondo della pubblicità e della
comunicazione di massa in generale, divennero gli strumenti principali per “giocare” il
sistema culturale utilizzandone gli stessi codici iconografici e linguistici, gli stessi
stereotipi e miti, rimessi in circolo con significati nuovi e intenti parodistici ed eversivi.
Anche se ha avuto vita breve, il sodalizio, scioltosi alla fine del 1968 - anno dopo il quale i
suoi protagonisti proseguirono secondo percorsi individuali - ha costituito un momento
teorico e poetico imprescindibile per tutti i poeti visivi italiani. Ampliando i confini della poesia
nella direzione dell’immagine e quindi del gesto, della performance e dell’installazione
ambientale, il Gruppo 70 si propose di estendere i confini della poesia, secondo un’attitudine
multimediale, sinestetica e multilinguistica che introduceva nel campo dell’arte un tratto che,
a ben vedere, resta distintivo del nostro tempo e del nostro attuale modo di percepire,
conoscere e interpretare la realtà.
Il percorso espositivo alla Galleria d’Arte Moderna si concentra sulle opere degli anni
Sessanta e Settanta, con un particolare richiamo al periodo 1963-1968, in cui si collocano
i due convegni “fondativi” Arte e comunicazione (Firenze, Forte del Belvedere, 24-26
maggio 1963) e Arte e tecnologia (Firenze, Forte del Belvedere, 27-29 giugno 1964),
fondamentali per comprendere il retroterra teorico del gruppo e l’intenzione – elaborata ad
ampio spettro da semiologi, sociologi, scrittori, musicisti e artisti – di immettere l’arte nel più
ampio territorio della comunicazione, in un confronto diretto con la modernità. Attraverso
una selezione di opere verbovisuali dei due fondatori Eugenio Miccini (1925-2007) e
Lamberto Pignotti (1926) – alcune opere del quale provengono dalla collezione della
Galleria d’Arte Moderna – di Ketty La Rocca (1938-1976), Lucia Marcucci (1933),
Luciano Ori (1928 – 2007) e inoltre di Roberto Malquori (1929) e Michele Perfetti (1931-
2013), la mostra illustra le scelte poetiche ed estetiche e le modalità espressive degli artisti,
con particolare riferimento alle tecniche predilette dal Gruppo come il collage, il décollage,
il fotomontaggio.
I bacini linguistici e figurativi cui attingono per il prelievo e il riuso ai fini del meccanismo
della “combinazione” provengono dall’ampio universo della comunicazione: giornali,
magazine, pubblicità, rebus, cartoline postali, segnaletiche stradali, fumetti,
francobolli, fotoromanzi, spartiti musicali.
Ad esempio, le opere degli artisti del Gruppo 70 riflettono sull’immagine femminile, in
sintonia con l’emergere delle tematiche di genere nel dibattito pubblico: Pignotti rappresenta
con ironia la famigliola borghese con i suoi ruoli ben stabiliti (Dell’unificazione della cultura
nel nostro paese, 1965-66) e demolisce con la risata di Marylin i fanatici dei muscoli (Vie
nuove, 1965-66); Marcucci deride il mito machista (Fuori serie, 1964) e i simboli del
benessere (Il benessere provvisorio, 1965), Ori prende di mira l’imperativo della bellezza a
tutti i costi (Il filo della bellezza, 1963), Malquori l’inconsistenza dei rotocalchi femminili
(Stop, 1964), Perfetti la strumentalizzazione erotica del corpo della donna (Mai di domenica,
1967).
Diverso l’approccio di Ketty La Rocca che si concentra prevalentemente sulle componenti
del linguaggio, riflettendo sull’equivocità semantica (Segnaletiche, 1967-68) e sulla
sequenza di progressiva astrazione simbolica oggetto-linguaggio-concetto (Il discobolo in
riposo, 1974) mentre in Appendice per una supplica (1971) rende le proprie mani un medium
nuovo, un lessico senza alfabeto che, esprime l’urgenza del raccontarsi come artista e come
donna. A completare il percorso espositivo una serie di contributi sonori e video che, oltre
a rendere la mostra spiccatamente multimediale, testimoniano la sperimentazione
nell’ambito della poesia sonora, del video e della cinepoesia. A corredo, infine, una
selezione di documenti dell’epoca (manifesti, locandine, inviti, brochure, riviste, saggi) e
di libri d’artista che vogliono restituire il contesto storico e le premesse teoriche del gruppo,
testimoniandone la poliedrica attività anche nell’ambito di importanti manifestazioni e
rassegne pubbliche.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da De Luca Editori d'Arte, con contributi
critici di Daniela Vasta, Patrizio Peterlini e Lucilla Saccà, un'intervista inedita a Lamberto
Pignotti a cura di Claudio Crescentini, apparati bio-bibliografici a cura di Elena Rosica
informazioni utili per la visita
Orari: da martedì a domenica
dalle 10.00 alle 18.30. 24 e 31 dicembre dalle 10.00 alle 14.00 (la biglietteria
chiude un'ora prima). Chiuso il Lunedì, 25 dicembre, 1° gennaio,
1° maggio.
Biglietti: intero € 10,00, ridotto
€ 9,00.
Informazioni e prenotazioni: 060608 (tutti i giorni
dalle 9.00 alle 21.00).
E-mail: [email protected]
Sito web: GAM |