Fidia - Musei Capitolini, Piazza del Campidoglio
- Roma
(Foto: Testa di Atena nel tipo Carpegna. Provenienza ignota; a Roma, Villa Carpegna gi� nel 1717, I secolo a.C. (?), Roma, Museo Nazionale Romano, inv. 55051. �Su concessione del Ministero della cultura - Museo Nazionale Romano�� PrevNext �Close
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Mostra in corso dal 24 Novembre 2023 al 5 Maggio 2024
In mostra ai Musei Capitolini oltre 100 opere tra reperti archeologici, dipinti, manoscritti, disegni, installazioni multimediali per un omaggio al più grande scultore dell’età classica.
Comunicato stampa della Mostra Fidia.
Il più grande scultore greco dell'et� classica, FIDIA.
Protagonista dell'Atene di Pericle, il suo nome � noto a tutti per la realizzazione di opere come il
Partenone e le sue decorazioni scultoree e i mitici colossi crisoelefantini dell'Atena Parthenos e
dello Zeus di Olimpia, una delle sette meraviglie del mondo antico.
Il suo genio creativo ha impresso un marchio indelebile nell'immaginario collettivo e continua ad
essere fonte di ispirazione per i contemporanei.
Una figura importantissima, quasi leggendaria, sebbene circondata da un alone di mistero. Molti
dettagli della sua vita sono infatti poco noti e la conoscenza della sua opera si basa
prevalentemente su repliche e su fonti letterarie.
La mostra �FIDIA�, ospitata dal 24 novembre 2023 al 5 maggio 2024 presso i Musei
Capitolini � Villa Caffarelli a Roma, � la prima esposizione monografica dedicata all'artista.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni
Culturali e curata da Claudio Parisi Presicce con l�organizzazione di Z�tema Progetto
Cultura, Main sponsor Bulgari, Radio ufficiale Radio Monte Carlo, guidd'A i visitatori in un
viaggio inaspettato e sorprendente nella vita, nella carriera e nel clima storico-culturale in cui
opd'A il grande scultore, attraverso una vasta e preziosa selezione di oltre 100 opere - tra
reperti archeologici, originali greci e repliche romane, dipinti, manoscritti, disegni, alcuni
esposti per la prima volta.
La mostra inaugura un ciclo di cinque mostre, �I Grandi Maestri della Grecia Antica", dirette a far
conoscere al grande pubblico i principali protagonisti della scultura greca. Un ciclo tanto più
significativo a Roma, citt� da cui provengono importantissime testimonianze dell'attivit� di Fidia
e della sua riscoperta dal Rinascimento in poi, tramite le preziose copie romane di capolavori
originali per la maggior parte andati perduti.
�Siamo lieti di ospitare nei Musei Capitolini, uno dei musei più importanti di Roma Capitale, la
prima mostra monografica dedicata a Fidia, il più grande scultore dell'et� classica � dichiara il
Sindaco di Roma Roberto Gualtieri � Il suo straordinario contributo artistico non solo ha definito
i canoni dell'arte classica ma ha anche inciso profondamente sull'estetica moderna e
contemporanea, influenzando gli artisti di tutte le epoche successive. Ringrazio i numerosi
musei e le istituzioni italiane e internazionali che con i loro prestiti hanno contribuito a rendere
unica questa esposizione.�
�Abbiamo deciso di inaugurare il ciclo di mostre su �I grandi Maestri della Grecia Antica� con
un�esposizione monografica dedicata a Fidia, considerato, gi� nell'antichit�, il più grande
scultore di tutti i tempi. A lui erano riconosciute le qualit� della maiestas e del pondus, bellezza e
maestosit�, la capacit� di rendere in modo appropriato persino la divina natura degli Dei �
dichiara il Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce � Dotato di una personalit�
eclettica e versatile, oltre a qualit� artistiche fuori dal comune possedeva grandi capacit�
organizzative, tanto che Pericle, nell'Atene del V secolo a.C., decise di affidargli i complessi
lavori di ristrutturazione dell'Acropoli e in particolare il delicato ruolo di �episkopos�,
�sovrintendente�, del cantiere del Partenone�.
�� un onore per Bulgari � afferma l�Amministratore Delegato Jean-Christophe Babin �
condividere le proprie origini con un artista unico come Fidia e supportare una esposizione tanto
prestigiosa. Un viaggio ideale dalla Grecia a Roma che ci ricorda quello del nostro grande
fondatore, Sotirio Bulgari. Fidia � stato senza alcun dubbio l�artista ateniese che ha saputo
incarnare meglio di altri lo spirito del suo tempo. Magistrale per l�equilibrio e la simmetria delle
sue opere, un simbolo dell'arte greca classica che siamo fieri di accogliere a Roma in un luogo
unico come quello dei Musei Capitolini. Il legame tra Bulgari e l'arte � sempre più indissolubile e
nutre quotidianamente la nostra visione�.
Il percorso espositivo � articolato in 6 sezioni: Il ritratto di Fidia; L�et� di Fidia; Il Partenone e
l�Atena Parthenos; Fidia fuori da Atene; L�eredit� di Fidia; Opus Phidiae: Fidia oltre la fine
del mondo antico.
Oltre ad opere provenienti dal Sistema Musei di Roma Capitale - Musei Capitolini, Centrale
Montemartini, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco e Museo di Roma � e da importanti
istituzioni italiane, come il Museo Archeologico di Bologna, l�Accademia di Belle Arti di
Ravenna, il Museo Archeologico di Napoli e l�Archivio Cambellotti, la mostra vanta prestiti
provenienti dai più importanti musei del mondo, tra cui: Museo dell'Acropoli, Museo
Archeologico Nazionale e Museo Epigrafico di Atene; Museo Archeologico di Olimpia;
Kunsthistorisches Museum di Vienna; Metropolitan Museum of Art di New York; Musei Vaticani;
Museo del Louvre e Museo Rodin di Parigi; Liebieghaus Skulpturensammlung di Francoforte; Ny
Carlsberg Glyptotek di Copenhagen; Staatsbibliothek e Staatliche Museen, Antikensammlung di
Berlino.
In alcuni casi si tratta di prestiti straordinari, ossia di opere mai uscite prima d�ora dalle loro
sedi museali, come i due frammenti originali del fregio del Partenone, più precisamente un
frammento dal fregio nord con oplita, un �soldato greco�, e un frammento dal fregio sud con
giovane e bovino, concessi eccezionalmente dal Museo dell'Acropoli di Atene. A questi si
aggiungono altri due frammenti originali con cavalieri e uomini barbati provenienti invece dal
Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Tra gli altri reperti esposti si segnalano il vaso con incisa la scritta "Pheidiou eimi" (Sono di
Fidia) proveniente dal Museo Archeologico di Olimpia, uno dei rari oggetti personali appartenuti
a un personaggio celebre dell'antichit� e giunti fino a noi; la replica dello scudo dell'Atena
Parthenos, il cosiddetto scudo Strangford - copia di epoca romana in marmo pentelico
dell'originale appartenente alla statua di Atena realizzata in oro e avorio e collocata nella cella
nel Partenone - proveniente dalla collezione del British Museum; due statuette in bronzo che
rappresentano la figura dell'artigiano (identificato forse anche con lo stesso Fidia), prestiti
d�eccezione del Metropolitan Museum of Art di New York e dell'Archaeological Museum of
Ioannina, in Grecia; la testa dell'Atena Lemnia in marmo, copia augustea di un originale
fidiaco, del Museo Civico Archeologico di Bologna; il Codice Hamilton 254 (Staatsbibliothek zu
Berlin), manoscritto quattrocentesco contenente la prima immagine del Partenone arrivata in
Europa. Di grande interesse il prestito del cosiddetto taccuino Carrey (1674) della Biblioteca
Nazionale Francese, nel quale � riprodotta la decorazione del Partenone prima dell'esplosione
che lo distrusse nel 1687. � inoltre proposto un Modello del tempio di Zeus a Olimpia
realizzato nel 1997 da M. Goudin, una ricostruzione parziale in legno di tiglio e noce, prestato
dal Mus�e du Louvre di Parigi.
A supporto dei visitatori anche installazioni multimediali e contenuti digitali: nella terza
sezione, dedicata a �Il Partenone e l�Atena Parthenos� viene offerta l�occasione unica di essere
trasportati indietro nel tempo e di rivivere la visita del monumento attraverso l'installazione
Fidia e il Partenone. Un�esperienza interattiva e coinvolgente ispirata ai modelli della realt�
virtuale e della realt� aumentata. Da una parte, il piano scenografico � costituito da una grande
proiezione fotorealistica che ricostruisce in 3D Acropoli e Partenone e permette all'utente di
muoversi in volo intorno al tempio, cambiando la luce del sole lungo l�arco temporale della
giornata, dall'alba al tramonto; dall'altra, un�interfaccia touch offre una sorta di �radiografia� del
Partenone e l�accesso a tutti gli approfondimenti scientifici, come l�esplorazione di alcuni dettagli
architettonici.
Tra le attivit� collaterali nell'ambito dell'esposizione, la Sovrintendenza Capitolina conferma
l'impegno sui temi dell'accessibilità, con un programma di visite guidate integrate
accompagnate da interpreti LIS - Lingua dei Segni Italiana - grazie alla collaborazione del
Dipartimento Politiche Sociali, Direzione Servizi alla Persona di Roma Capitale.
Saranno presto disponibili, su prenotazione a richiesta, visite per persone ipovedenti e non
vedenti. Sono stati concessi in prestito modelli dal Museo Tattile Statale "Omero" e un calco in
gesso della Scuola di Arti Ornamentali di Roma Capitale tratto proprio dalla testa di Atena della
collezione Palagi, oggi al Museo Civico di Bologna, che � stata scelta per il manifesto della
mostra.
Infine, a corredo della mostra, il catalogo �FIDIA� edito da �L�ERMA� di BRETSCHNEIDER.
Saggi a cura di Claudo Parisi Presicce, Riccardo di Cesare, Giovanni Marginesu, Massimiliano
Papini, Nikolaos Stampolidis, Alessandra Avagliano, Annalisa Lo Monaco, Elena Ghisellini,
Eugenio La Rocca, Eloisa Dodero.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo � articolato in 6 sezioni: Il ritratto di Fidia; L�et� di Fidia; Il Partenone e
l�Atena Parthenos; Fidia fuori da Atene; L�eredit� di Fidia; Opus Phidiae: Fidia oltre la fine
del mondo antico.
La prima sezione, �Il ritratto di Fidia�, si apre con un omaggio di Auguste Rodin all'artista greco.
Si tratta dell'opera in marmo e gesso Pallas au Parth�non (1896) proveniente dal Mus�e Rodin di
Parigi: una testa di donna sormontata da un tempietto stilizzato con sei colonne doriche, un�idea
del Partenone di Atene. Questa scultura eccentrica condensa la fascinazione per la Grecia antica
di Rodin (1840-1917), uno dei massimi scultori del suo tempo, salutato dai suoi contemporanei
come �Fidia francese� e per il quale Fidia diventa il modello assoluto.
In questa sezione, il visitatore fa conoscenza con il personaggio di Fidia. Pu� osservarne i tratti
del volto, forse riprodotto in una testa in marmo bianco del I secolo d.C., Ritratto di Fidia (?),
proveniente da Frascati e conservata a Copenaghen (Ny Carlsberg Glyptothek); ammirare la
brocchetta di argilla a vernice nera (anni �30 del V secolo a.C) con incisa la scritta "Pheidiou
eimi" (�Io appartengo a Fidia�). Proviene dal Museo Archeologico di Olimpia, dove Fidia lavor� alla
fine della sua carriera e si tratta di un reperto unico, poich� � uno dei rari oggetti personali
appartenuti a un personaggio celebre dell'antichit� giunti fino a noi. A completare la piccola
preziosa sala, due statuette in bronzo che rappresentano la figura dell'artigiano (identificato
forse anche con lo stesso Fidia), prestiti d�eccezione del Metropolitan Museum of Art di New York
(met� del I secolo a.C) e dell'Archaeological Museum of Ioannina, in Grecia (fine del II - inizi del I
secolo a.C.).
La seconda sezione, �L�et� di Fidia�, illustra poi il contesto storico, politico e artistico di Atene
agli inizi del V secolo a.C., delineando anche il profilo dei personaggi che la resero grande:
Temistocle, Pericle, Aspasia, evocati nel percorso da erme-ritratto. In quest�epoca il giovane Fidia
complet� l�apprendistato presso lo scultore ateniese Egia e il bronzista Agelada, nativo di Argo. Dai
suoi due maestri, i cui nomi sono tramandati dalle fonti, Fidia apprese l�arte di scolpire la pietra e di
fondere i metalli, tecniche che in seguito dimostr� di padroneggiare. Vengono qui ripercorse le
tappe della carriera dell'artista a partire dalla realizzazione delle prime importanti commesse,
come la statua dell'Apollo Parnopios (tipo Apollo Kassel), fino alla realizzazione, sull'Acropoli, delle
statue dell'Atena Promachos e della Atena Lemnia, con cui raggiunse il successo.
Il viaggio prosegue nella terza sezione, Il Partenone e l�Atena Parthenos, dove viene
approfondita l�attivit� dello scultore ad Atene e in particolare sull'Acropoli, dove Fidia, per
volere di Pericle, segu� la direzione dei complessi lavori di ristrutturazione della rocca sacra e
in particolare fu �episkopos� �sovrintendente� del cantiere del Partenone. A Fidia si deve la
progettazione dei ricchi apparati decorativi del tempio, nonch� la creazione del colosso
crisoelefantino, ovvero in avorio e oro, dell'Atena Parthenos. Realizzata nel 438/7 a.C., all'apice
della fama, la statua era alta oltre 12 metri e rivestita da più di 1.000 chili d�oro; era collocata nel
na�s (cella) del Partenone, da cui deriva il nome e rappresentava il culmine visivo e simbolico
dell'intero programma figurativo dell'edificio. Il percorso prende le mosse dai documenti che hanno
segnato la riscoperta del Partenone in et� moderna: tra le opere più significative esposte c�� il
Codice Hamilton 254, manoscritto quattrocentesco contenente la prima immagine del Partenone
arrivata in Europa, uno schizzo eseguito dall'umanista Ciriaco de� Pizzicolli di Ancona, concesso in
prestito dalla Biblioteca Statale di Berlino (Staatsbibliothek zu Berlin) per sole 8 settimane e
risalente al 1440/5. Altres� significativo il prestito del cosiddetto taccuino Carrey (1674) della
Biblioteca Nazionale Francese, nel quale � riprodotta la decorazione del Partenone prima
dell'esplosione che lo distrusse nel 1687.
Viene qui offerta ai visitatori l�occasione unica di essere trasportati indietro nel tempo e di rivivere
la visita del monumento attraverso l'installazione Fidia e il Partenone, a cura di OrF
Quarenghi.
In questa sezione sono ospitati anche quattro frammenti originali del fregio del Partenone, più
precisamente un frammento dal fregio nord con oplita, un �soldato greco�, e un frammento
dal fregio sud con giovane e bovino (447-438 a.C.), concessi eccezionalmente in prestito dal
Museo dell'Acropoli di Atene. Gli altri due frammenti con cavalieri e uomini barbati provengono
invece dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.
� inoltre stata ricostruita la cella con l�Atena Parthenos grazie all'esposizione di teste, torsi, rilievi e
la gemma in diaspro rosso firmata da Aspasios. Tre repliche dello scudo, tra cui il cosiddetto scudo
Stragford proveniente dalla collezione del British Museum (III secolo d.C) consentono di farsi
un�idea dello scudo della statua che aveva un diametro di ben 5 metri. All'esterno era decorato con
un�Amazzonomachia, la lotta mitica tra i Greci e le Amazzoni e, sotto la maschera centrale della
gorgone, sono forse rappresentati in piedi, di spalle l'uno all'altro � non reali ma dissimulati tra i
personaggi del mito - Fidia, l�artefice della statua e Pericle, il politico ispiratore della gloria
monumentale della citt� classica.
Nella quarta sezione, �Fidia fuori da Atene�, vengono ripercorsi alcuni degli episodi più
significativi della carriera di Fidia al di fuori dalla sua citt� natale, Atene, a partire dalla
partecipazione al concorso bandito ad Efeso intorno al 440 a.C. per la realizzazione di una statua
di Amazzone ferita, in cui Fidia fu clamorosamente sconfitto. A rievocare l�evento � allestito un
podio con figure di Amazzoni in tondo, con busti e teste disposti a diverse altezze. Al centro, la
Statua di Amazzone ferita nel tipo Sosikles (Musei Capitolini, decenni centrali del II secolo d.C.) -
opera vincitrice � e di fronte un�altra Amazzone proveniente da Torino, copia pregiata in basalto
verde. Nell'ambito delle opere commissionate da altre poleis e, in particolare, da Olimpia, sono qui
esposti reperti originali scoperti nella �Officina di Fidia�, un edificio allestito presso il santuario di
Zeus a Olimpia usato dall'artista e dalla sua equipe per eseguire il colosso crisoelefantino di
Zeus. L�opera, andata distrutta in un incendio, fu cos� rinomata nel mondo antico da cambiare il
modo stesso in cui si immaginava la figura di Zeus. La famosa statua � raccontata attraverso
monete, rilievi e una maschera di bronzo, prestito prestigioso proveniente da Vienna
(Kunsthistorisches Museum, I d.C). In mostra un Modello del tempio di Zeus a Olimpia
realizzato nel 1997 da M. Goudin, una ricostruzione parziale in legno di tiglio e noce, prestato dal
Mus�e du Louvre di Parigi.
� esposta in questa sezione anche una Testa di Zeus in terracotta (I secolo a.C.) appartenuta
alla collezione dell'archeologo tedesco Adolf Furtw�ngler e acquistata dalla Liebieghaus di
Francoforte.
Nella quinta sezione �L�eredit� di Fidia� viene affrontato il tema dell'impatto dell'arte fidiaca e
delle sue tecniche, in particolare quella crisoelefantina, sulle successive generazioni di artisti in
Grecia e Magna Grecia. Sono qui esposti, tra le opere più importanti, la Testa acrolitica di una
dea in marmo pario (470-460 a.C.) dai Musei Vaticani e la Statua acrolitica di Apollo in marmo
greco (440-430 a.C), proveniente dal tempio di Apollo Aleo a Crimisa, attuale Cir� Marina
(Crotone), prestito del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
La sesta e ultima sezione, �Opus Phidiae: Fidia oltre la fine del mondo antico� esplora le radici
della fama ininterrotta del grande scultore in et� moderna. Nel XII secolo, nei Mirabilia Urbis
Romae, raccolte di monumenti celebri di Roma compilate come guide per i pellegrini in visita alla
citt�, ritroviamo i nomi di Fidia e Prassitele iscritti sulle basi delle statue colossali del Quirinale,
associati pd'A a filosofi o indovini giunti a Roma al tempo di Tiberio, perdendo quindi la
connessione con il dato storico. Si deve a Petrarca la riscoperta di Fidia: in occasione del suo
primo soggiorno romano nel 1337, mise in relazione i nomi dei due artisti con quelli celebrati nella
Naturalis Historia di Plinio, attribuendogli nuovamente la loro identit� di grandi scultori greci.
Nella sezione sono esposti i due calchi in gesso dell'Accademia di Ravenna, realizzati a Roma
negli anni Venti dell'Ottocento, delle due teste colossali dei Dioscuri che ancora oggi dominano la
piazza del Quirinale a Roma e che sono tra le poche sculture di epoca romana ad aver conservato,
pressoch� invariata, la loro collocazione originaria. I due calchi rientrano tra le testimonianze più
importanti dello stato di conservazione delle sculture nei primi anni dell'Ottocento, prima
dell'inevitabile deterioramento delle superfici che si � aggravato durante il secolo scorso.
Tra le altre opere della sezione, che contiene un focus su Canova e Thorvaldsen, anche il gruppo
marmoreo Antonio Canova sedente nell'atto di abbracciare l�erma fidiaca di Giove realizzata
nel 1820 da Giovanni Ceccarini come omaggio a Canova, celebrandolo come il Fidia dell'epoca
moderna (prestito dal Palazzo Comunale di Frascati) e il Cefiso, calco in gesso dell'Accademia di
Belle Arti di Bologna tratto dall'originale scolpito da Fidia (447-432 a.C.).
Informazioni utili per la visita
Orari: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30.
Chiuso il lunedì, il 1° gennaio, il 1° maggio, il 25 dicembre.
La biglietteria chiude 1 ora prima dell'orario di chiusura.
Biglietti:
intero € 13, ridotto € 11.
Informazioni e prenotazioni:
060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00).
Accesso disabili:
in via del Tempio di Giove.
Sito Web: Musei
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