Giuseppe Primoli e il fascino dell'Oriente - Museo Napoleonico, Piazza di Ponte Umberto I, 1 - Roma
(Foto: Lorenzo Suscipj - albumina, 1875, MN 6575)
Mostra in corso dal 15 marzo al 8 settembre 2024
La mostra è dedicata al collezionismo di arte orientale e giapponese: Giuseppe Primoli e il fascino dell’Oriente. In concomitanza con la mostra Ukiyoe. Il mondo fluttuante. Visioni dal Giappone in corso al Museo di Roma a Palazzo Braschi.
Comunicato stampa della Mostra Giuseppe Primoli e il fascino dell'Oriente
La mostra � promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali ed � curata da Elena Camilli Giammei, Laura Panarese e
Marco Pupillo. Organizzazione Z�tema Progetto Cultura.
Al centro del percorso espositivo � una rara raccolta di 14 kakemono appartenuti a
Giuseppe Primoli, strisce rettangolari di carta o tessuto di varia lunghezza da appendere in
verticale, dipinti ad acquerello e inchiostro con soggetti classici della pittura giapponese
del genere �fiori e uccelli�: composizioni che ritraggono fiori, rami con foglie e frutti, uccelli,
gufi, gru, aironi, farfalle, paesaggi lacustri. Nove di questi manufatti, conservati abitualmente
nei depositi del Museo Napoleonico, sono stati di recente oggetto di un restauro e tornano
visibili al pubblico dopo alcuni anni; gli altri cinque kakemono della collezione, anch�essi
restaurati di recente, provengono invece dalla vicina Fondazione Primoli.
La particolarit� che rende unica questa collezione consiste nelle firme, dediche e
componimenti autografi che poeti, scrittori, personaggi di spicco della scena culturale
italo-francese dell'epoca, fino agli anni Trenta del Novecento, hanno apposto sulla superficie
dei kakemono: Anatole France, Guy de Maupassant, Marcel Pr�vost, �mile Zola,
Stephane Mallarm�, Paul Valery, Paul Claudel, Henry Bergson, per citarne alcuni, e, tra
i letterati italiani, Giosu� Carducci, Gabriele D�Annunzio, Cesare Pascarella, Arrigo
Boito, Giovanni Verga, Matilde Serao, ma anche interpreti teatrali, attori e attrici
d�eccellenza, come Eleonora Duse, e inoltre politici e numerosi esponenti delle case reali
di tutta Europa. Il conte era infatti solito chiedere ai frequentatori del suo vivace salotto
mondano di lasciare sugli spazi non dipinti dei kakemono un ricordo, una traccia, un
pensiero o una frase, andando cos� a costituire un prezioso corpus di interesse storico e
letterario accanto a quello propriamente artistico dei dipinti.
Oltre ai kakemono, vengono presentati in mostra altri preziosi oggetti: circa 70 tra stampe,
dipinti, manoscritti, disegni, incisioni, porcellane. Un nucleo dall'importante valore
documentario e storico-artistico che racconta il gusto e l'interesse per l�Oriente da parte del
conte e della famiglia Bonaparte-Primoli, rivelando l'influenza che l�arte del Giappone, del
continente asiatico e dell'Oriente in generale ha esercitato sulla cultura e sul collezionismo
europeo del tardo Ottocento.
Colto, spiritoso, abile conversatore, appassionato bibliofilo e fervido collezionista, il conte
Giuseppe Primoli trascorre la giovent� a Parigi, alla corte di Napoleone III, negli anni in cui
impera la moda del japonisme. Ed � proprio a contatto con gli stimolanti ambienti letterari e
artistici parigini che matura il gusto per l�arte orientale. L� ha modo di stringere amicizia e
intrattenere rapporti con molti tra i �giapponisti� francesi più celebri del tempo, come i fratelli
Edmond e Jules de Goncourt, �mile Zola e Pierre Loti, che gravitavano intorno al coltissimo
e multiforme salotto della principessa Mathilde Bonaparte, zia da parte di madre, sua
ispiratrice e amica.
Il percorso si apre con l�esotismo e il gusto mediorientale nella collezione dei BonapartePrimoli, un gusto talvolta indefinito, eclettico, multiforme, dai confini sfumati, un �gran
bazar� del quale l�esposizione vuole restituire un caleidoscopico fermo immagine. Esposte
inoltre circa 30 fotografie di soggetto orientalista scattate negli ultimi vent�anni
dell'Ottocento e nei primi anni del Novecento, alcune delle quali sono state realizzate
personalmente dal conte, fotografo appassionato.
Tra le opere più prestigiose e rappresentative del gusto giapponista appartenenti alla
collezione museale c�� il ventaglio di seta con paesaggio giapponese dal titolo La
discesa delle oche selvatiche a Katata, esempio eloquente dell'influenza dell'arte nipponica
nella pittura europea del tardo Ottocento, dipinto ad acquerello da Giuseppe De Nittis a
Parigi intorno al 1880 per la principessa Mathilde Bonaparte la quale, a sua volta, ne fece
dono al nipote.
Sar� inoltre l�occasione per ammirare molti oggetti abitualmente non visibili al pubblico,
conservati nei depositi del museo: disegni con soggetti esotici e orientaleggianti, fotografie
d�epoca di soggetto e gusto orientalista, xilografie, tempere e intagli su carta eseguiti con
la tecnica del �kirigami�, chinoiseries e japonaiseries, documenti d�archivio.
Conclude la mostra una sezione legata al mirabolante Grand Tour in India del Conte Luigi
Primoli, fratello minore di Giuseppe (1904-06). Sono esposte pietre scolpite e terrecotte
dipinte di manifattura indiana raffiguranti personaggi e soggetti religiosi, una copia del
Corano su foglie di palma di manifattura indiana appartenente alla Fondazione Primoli, e alcune fotografie scattate da Lulù stesso
Informazioni utili per la visita
Orari: da martedì a domenica
dalle 10 alle 20 (la biglietteria chiude un'ora prima). 24 e 31 dicembre dalle 10.00 alle 14.00. Chiuso lunedì,
1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre. Gratuito per i residenti di Roma e della Città Metropolitana la prima domenica di ogni mese.
Biglietti:
ingresso gratuito.
Telefono: 060608
(tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00).
Sito web: Museo
Napoleonico |