Niki Berlinguer. La signora degli arazzi - Casina delle
Civette, Villa Torlonia, Via Nomentana, 70 - Roma
(Foto: Niki Berlinguer, Pesca, 1958 post, arazzo, cm 101x146, Depositi MACRO, inv. AM 4704)
Mostra in corso dal 26 ottobre 2024 al 6 aprile 2025
Villa Torlonia inaugura una mostra che presenta una
panoramica completa della produzione di arazzi realizzati dalla celebre tessitrice e artista.
Comunicato stampa della mostra Niki Berlinguer. La signora degli arazzi
Dal 26 ottobre 2024 al 6 aprile 2025 la Casina delle Civette in
Villa Torlonia ospita la mostra “Niki Berlinguer. La signora degli arazzi” che presenta una
panoramica completa della produzione di arazzi realizzati dalla celebre tessitrice e artista.
Per la prima volta lo spazio museale accoglie al suo interno una mostra di arazzi del XX
secolo che dialogano con il liberty architettonico delle vetrate e degli ambienti di questo
gioiello romano.
L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Claudio Crescentini, è organizzata e ideata da “Il
Cigno Arte” con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Il catalogo della mostra è edito da “Il Cigno Arte” e presenta saggi del curatore Claudio
Crescentini e di Maria Taboga, responsabile del Laboratorio di restauro degli arazzi del
Palazzo del Quirinale, e studiosa delle manifatture italiane dell'Otto e Novecento.
Conosciuta come “la grande signora italiana degli arazzi”, Niki Berlinguer – nome d’arte di
Corinna Adelaide Augusta Fidelia (1905-1994) dopo il suo matrimonio con Mario
Berlinguer nel 1950 –, ha lavorato con gli esponenti principali delle correnti artistiche italiane
del secondo Dopoguerra, tra cui Umberto Mastroianni, Achille Perilli, Renato Guttuso,
Piero Dorazio, Emilio Vedova e Corrado Cagli. Attraverso il suo lavoro, Niki Berlinguer
ha reinterpretato le opere di grandi maestri come Hans Hartung, Paul Klee, Vincent van
Gogh e molti altri, fornendo con l’arte tessile nuove dimensioni linguistiche e cromatiche,
all’insegna della fusione tra tradizione e innovazione. Si può dire che è stata pioniera nel
tradurre la pittura in narrazioni tessili, unendo l’antica tecnica del piccolo punto con
influenze contemporanee.
Nel percorso espositivo vengono presentati alcuni fra gli arazzi più interessanti dell’artista,
provenienti in gran parte da collezioni private, molti arazzi scelti sono ispirati da un noto
artista (tra questi, “Aranceto, da Renato Guttuso”, “Paesaggio, da Carlo Levi”, “Hammamet,
da Paul Klee”, “Dai Cinque Monti, tratto da Emilio Vedova” e “Gotica, da Santomaso”), fatta
eccezione per le opere la cui ideazione va ricondotta a Niki stessa, come “Uccello di fuoco”
del 1982 e “Primavera” del 1983.
Sono opere per lo più poco note e da lungo tempo non visibili al grande pubblico.
Per l’occasione la Sovrintendenza Capitolina, nell’ambito delle iniziative volte alla
valorizzazione del ricco patrimonio delle sue collezioni, presenta due opere dell’artista
provenienti dal Museo di Roma a Palazzo Braschi e dalla collezione d’arte della
Sovrintendenza presso i depositi del MACRO Museo di Arte Contemporanea Roma.
Il percorso espositivo è arricchito, infine, anche dall’ultima video-intervista dell'artista del
gennaio 1994, regia di Maura Cosenza e riprese video di Gianni De Santis, trasmessa in
mostra grazie alla collaborazione con il Centro Internazionale Antinoo per l'Arte - Centro
Documentazione Marguerite Yourcenar.
Pur ispirati dalle opere di grandi maestri, gli arazzi di Berlinguer non sono mai copie
pedisseque dei modelli che imitano ma vere e proprie re-interpretazioni, secondo il suo estro
e il suo gusto, mediate sempre dalla sua visione del mondo.
Gli arazzi di Berlinguer rappresentano un unicum nel contesto culturale e storico in cui è
vissuta, quel mondo particolarmente creativo che ha segnato Roma nel Secondo
Dopoguerra. Niki è stata testimone dell’arte italiana della sua epoca, raccontandola con ago
e filo, strumenti semplici in grado di creare opere legate a un sapere antico.
L’esposizione è quindi una straordinaria occasione per riscoprire in maniera organica
l’enorme produzione di Niki Berlinguer, sparsa in mille rivoli in varie personali e collettive per
oltre quarant’anni, dal 1952 fino al 1994, anno della sua scomparsa.
Niki Berlinguer ha sempre mantenuto vivo il concetto di autonomia creativa di se stessa
come tessitrice, dotata di una propria individualità e di un peculiare alfabeto grafico. La
famiglia chiamava affettuosamente “Ninna” la signora Niki, la quale, dopo aver sposato nel
1950 in seconde nozze Mario, padre di Giovanni ed Enrico, celeberrimo segretario del
Partito Comunista Italiano, ha avuto un ruolo significativo nella vita di tutti i figli dei due
fratelli. Bianca Berlinguer, primogenita di Enrico, ha respirato coi fratelli e i cugini
l’atmosfera creata da una nonna “adottiva” così particolare, da cui andavano tutti i nipoti per
il pranzo domenicale e con cui si intrattenevano mentre lei tesseva i suoi arazzi. Niki
emergeva nella sua vita come una figura sorprendentemente moderna per la sua epoca:
con un pensiero “libero” ed emancipato, si distaccava dalle convenzioni femminili del suo
tempo. Era riuscita a crearsi un proprio pubblico e uno spazio personale, dove interagiva
con artisti noti, trovando gioia e soddisfazione nella sua arte. La sua determinazione a
realizzare la propria creatività la portava a esprimere se stessa attraverso i suoi pannelli.
Lorenzo Zichichi, de “Il Cigno Arte”, ha sottolineato con enfasi quanto sia sempre bello
poter portare alla luce della città di Roma la riscoperta di quello che è stato un mondo
particolarmente creativo come il Dopoguerra capitolino.
Informazioni utilii per la visita
Orari: da martedì a domenica dalle 9.00 alle
19.00 (la biglietteria chiude 45 minuti prima). Il 24 e 31 dicembre dalle
9.00 alle 14.00. Chiuso lunedì, il 25 dicembre e il 1° maggio.
Biglietti: intero € 9; ridotto € 8.
Telefono:
060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00).
Sito web: Villa
Torlonia |