Museo di Roma - Piazza Navona, 2 e Piazza San Pantaleo,
10 - Roma
Il Museo di Roma è ospitato a Palazzo Braschi a pochi passi da
Piazza Navona. Ospita in due piani, con 12 sale per ogni piano, testimonianze
sulla Roma ottocentesca che andò scomparendo sotto l'effetto dei
piani regolatori di Roma Capitale e delle trasformazioni urbanistiche
di epoca fascista.
Biglietti disponibili: biglietto accesso rapido + mostre temporanee
- accesso rapido per visitare il Museo di Roma
Il Museo di Roma nasce nell'ambito di quella corrente culturale volta
a rappresentare la memoria delle grandi città europee divenute
capitali di Stato durane l'Ottocento. Roma, in seguito alla decisione
di farne la capitale del Regno d'Italia, andò incontro a sostanziali
cambiamenti urbanistici.
Fin dalla seconda met� dell'800 molte capitali europee avvertirono l'esigenza
di costituire grandi musei dedicati all'arte, alla storia e alla cultura
delle citt�: tra questi il museo Carnavalet, dedicato alla storia della
citt� di Parigi, istituito nel 1880, e il Museum of Town of London. A
Roma, diventata capitale del Regno nel 1870, si cominci� ben presto ad
auspicare la creazione di un museo che conservasse la memoria di quelle
parti della citt� che andavano scomparendo a seguito delle demolizioni
effettuate per l'attuazione dei Piani Regolatori di Roma Capitale del
1873 e del 1883. Il progetto si rafforza nel '900 soprattutto per gli
interventi degli anni Venti e Trenta che portarono alla distruzione di
intere aree urbane per far posto all'utopia di modernizzazione della Terza
Roma di Mussolini.
L'esigenza di testimoniare il passato della Citt� emerse nell'attivit�
dell'Amministrazione comunale che commission� a pi� riprese l'esecuzione
di un gran numero di fotografie nelle zone pi� impegnate dai lavori e
favor� l'acquisto (tra il 1887 e il 1908) della raccolta di 120 vedute
di Roma sparita eseguite da Ettore Roesler Franz tra il 1879 e il 1896.
Le Mostre retrospettive dedicate alle arti in Roma dal VI al XIX secolo,
promosse nell'ambito dell'Esposizione Universale organizzata nel 1911
per celebrare il Cinquantenario dell'Unit� d'Italia, costituirono una
prefigurazione di museo storico documentario esponendo materiali che illustravano
luoghi, mestieri e culture scomparsi, dagli acquerelli dei Roesler Franz
al treno di Pio IX, dalle incisioni della Roma rinascimentale ai costumi
popolari. Parte di queste opere confluirono nel Museo di Roma, inaugurato
il 21 aprile del 1930, nella sede dell'ex Pastificio Pantanella, a Piazza
della Bocca della Verit�, dall'allora direttore delle Antichit� e Belle
Arti del Governatorato di Roma Antonio Mu�oz (1884-1960). Negli stessi
ambienti dell'ex Pastificio Pantanella, si trovava il Museo dell'Impero
fondato nel 1926. L'istituzione del Museo di Roma avvenne infatti nel
contesto delle molteplici iniziative di propaganda culturale del Governatorato.
Se con l'Antiquarium e il Museo dell'Impero si celebrava il mito della
romanit�, di cui il fascismo si proclamava legittimo erede, il Museo di
Roma avrebbe dovuto colmare la distanza da quella lontana epoca di gloria
ricreando un�epopea della storia cittadina medievale e moderna. Ma la
realizzazione di questo progetto si riduceva all'esposizione di alcuni
calchi in gesso e riproduzioni, di vari dipinti di luoghi scomparsi di
autori contemporanei, il cui pezzo forte erano gli acquerelli di Roesler
Franz, di affreschi e frammenti lapidei proveniente dalle demolizioni,
di un nucleo di ceramiche e di una ricca collezione di piante e incisioni
sulla citt� che documentavano le trasformazioni urbanistiche, gli avvenimenti
storici, i costumi dal Cinquecento all'Ottocento. Il carattere dell'allestimento
si poneva da un lato in continuit� con i criteri estetico-evocativi delle
Mostre del 1911, ricreando, a cura di artisti dell'epoca, vere e proprie
scene teatrali di vita popolare, dall'altra denunciava precisi intenti
ideologici con un'eterogenea selezione di ritratti di illustri romani
tra Otto e Novecento, un richiamo agli eroismi della I Guerra mondiale
con un ritratto di Enrico Toti, mentre un pannello dipinto da Edoardo
del Neri, ispirato alle tipologie dei trionfi romani, celebrava la marcia
su Roma, alludendo al recupero degli antichi destini di vittoria da parte
delle camicie nere.
Negli anni successivi tuttavia, ad opera dello stesso Mu�oz, numerosi
acquisti arricchirono il Museo di opere di notevole qualit�, come i dipinti
della collezione Rospigliosi e una serie di busti ritratto seicenteschi,
avviando un processo di superamento del suo carattere meramente illustrativo
e documentario del Museo. Nel 1939, dopo neppure un decennio di vita,
il Museo venne chiuso a causa degli eventi bellici. Riprogettato nel dopoguerra
in un diverso contesto politico e trasferito nel 1952 nella nuova sede
di Palazzo Braschi, il Museo di Roma avvia un processo di arricchimento
e soprattutto di valorizzazione delle collezioni, attraverso l'allestimento
di un pi� organico e attuale percorso espositivo e la promozione di mostre
temporanee su argomenti di grande valore scientifico. E il caso della
mostra sul "Settecento a Roma" ospitata nel 1959 al Palazzo delle Esposizioni
e curata dalla direzione del Museo di Roma. Particolarmente importante
fu la grande esposizione realizzata nel 1953 sulla fotografia a Roma tra
il 1840 e il 1915 che recuper� un patrimonio sommerso di immagini da collezioni
private e permise successivamente acquisizioni di grande valore. Anche
la mostra monografica su Bartolomeo Pinelli nel 1956, offr� una prima
esaustiva ricognizione sull'opera variegata dell'artista, fino ad allora,
apprezzata solo per l'aspetto di illustrazione dei "bei tempi andati".
Una serie di lasciti e doni, spesso frutto della costante attenzione per
il Museo di Roma da parte dell'Associazione "Amici dei Musei di Roma",
fondata nel 1948, ha arricchito ulteriormente le collezioni nel corso
degli anni. Le raccolte del Museo di accrebbero delle donazioni Pollak
S�ssmann Nicod (dal 1951), Theodoli (1954), Lemmerman (1950 e 1964), Boncompagni
Ludovisi (1954), Dusmet (1954); altre opere pervennero da depositi del
Museo di Palazzo Venezia, del Museo Artistico Industriale, dell'Universit�
dei Marmorari. Tra gli acquisti vanno ricordati la raccolta di 5000 incisioni,
disegni, libri antichi illustrati, che appartenne ad Antonio Mu�oz, la
collezione di acquerelli di Achille Pinelli, il gruppo delle vedute romane
di Ippolito Caffi, i busti di scuola Berniniana della famiglia Barberini,
la pala della Compagnia delle Stimmate attribuita a Guido Reni. Anche
in anni pi� recenti sono continuati gli sforzi per incrementare le raccolte
con acquisti mirati che hanno amplificato la valenza storico - artistica
del Museo rispetto all'originaria vocazione documentaria. L'accrescimento
eccezionale delle collezioni di grafica e fotografia sugger�, all'inizio
degli anni '70, la suddivisione organizzativa del Museo di Roma con la
creazione del Gabinetto Comunale delle Stampe e dell'Archivio Fotografico
Comunale.
Museo di Roma - sezione dipinti
Nel 1987 il progressivo degrado dell'edificio ha portato alla chiusura
del museo al pubblico per inagibilit�. I lavori di consolidamento, restauro
conservativo e adeguamento tecnologico della sede museale sono iniziati
nel 1998 e si � conclusa la prima fase che ha permesso la riapertura parziale
del Museo avvenuta il 3 maggio 2002. Il completamento dei lavori � previsto
per il 2005. La riapertura del Museo ha posto l'esigenza di ridefinirne
l'immagine e le linee di sviluppo; pur conservando la fisionomia che �
andato assumendo dal 1930, il nuovo museo risponde anche alle esigenze
di una moderna istituzione museale sia sul piano della ricerca scientifica
e della funzione di un Museo della citt�, sia sul piano dei servizi offerti.
A tal fine il Comune di Roma ha costituito nel 1993 un gruppo di lavoro
composto da funzionari del museo e da docenti universitari per predisporre
un progetto complessivo di riordinamento delle collezioni. I risultati
del lavoro sono stati pubblicati sul �Bollettino dei musei comunali di
Roma � (n. 8 e 9, 1994 e 1995). Le linee programmatiche per il nuovo museo
sono state presentate inoltre nel Convegno internazionale Palazzo Braschi
riscopre i suoi tesori che ha avuto luogo presso la Protomoteca Capitolina
nei giorni 2 e 3 febbraio 1994 (atti pubblicati nel 1995 dall'Archivio
Guido Izzi). Il Museo di Roma sta procedendo inoltre alla rigorosa catalogazione
informatizzata di tutte le opere con l'obiettivo di costituire una banca
dati utilizzabile a vari livelli di accesso, dal personale interno allo
studente, dal turista allo studioso.
Dal Museo è possibile accedere ad un lungo tratto, circa 350 metri,
di cammino di ronda sulle mura, che si presenta come una galleria coperta
intervallata da dieci torri, che termina in alto con un camminamento scoperto
riparato da merli. Lungo il percorso sono conservate le murature di età
onoriana (inizi V sec. d.C.) con le feritoie per gli arcieri entro nicchie,
e grandi arcate aperte sul lato opposto verso la città, oltre alle
scale all’interno di alcune torri che servivano per accedere alle
camere di manovra superiori, ormai non più esistenti. Sono evidenti
alcuni restauri di epoche successive , dal Medioevo al XIX secolo, riconoscibili
per il diverso tipo di tecnica costruttiva o per la trasformazione di
qualche struttura muraria, operata in seguito a crolli avvenuti nel corso
dei secoli. Si possono notare delle feritoie di forma quadrata risalenti
al 1848, quando furono così trasformate per adattarle alla fucileria
durante gli scontri a fuoco della Repubblica Romana.
Da notare in particolare uscendo dalla terza torre sul camminamento: a
terra resti della pavimentazione originaria con una fessura centrale,
che segna la linea di congiunzione tra la struttura di Aureliano e il
successivo allargamento fatto da Onorio; in alto sulla lunetta del vano
di uscita della torre una pittura che rappresenta la Madonna con il Bambino,
ricordo dell’uso della torre come luogo di ritiro di un eremita,
forse in età medievale.
Il Museo di Roma raccoglie una grande variet� di opere d'arte legate da
molteplici rapporti alla storia della citt� dal Medioevo alla prima met�
del Novecento, testimonianza delle trasformazioni topografiche e dei vari
aspetti della vita culturale, sociale e storico artistica della Capitale.
Si spazia dalla produzione di mobili, carrozze e portantine ad elementi
di arredo architettonico e urbano, dai mosaici e affreschi salvati dalle
demolizioni alle ceramiche medievali, dagli stampi lignei per le stoffe
delle manifatture del '700 e dell'800 agli abiti e arazzi della stessa
epoca. Data la vastit� delle collezioni � possibile esporre una selezione
delle opere. Rilevante � la collezione di dipinti che, accanto ad opere
di alta qualit� quali le tele di Andrea Sacchi, Pierre Subleyras, Pier
Leone Ghezzi, Marco Benefial o Pompeo Batoni, raccoglie dipinti di grande
valore documentario, realizzati tra il '500 e il '700, per celebrare cerimonie
ed avvenimenti civili e religiosi. La scultura � illustrata da opere monumentali,
busti, modelli e bozzetti in terracotta, l'attivit� di alcuni fra i pi�
importanti scultori attivi a Roma, come Francesco Mochi, Alessandro Algardi,
Melchiorre Caff�, Bernardino Cametti, Pietro Tenerani. Di grande valore
� la raccolta del Gabinetto Comunale delle Stampe composta da disegni
ed acquerelli, stampe, incisioni e libri antichi che testimoniano la storia
e l'evoluzione dell'arte grafica e delle sue tecniche dal XVI al XIX secolo.
Le opere rivestono prevalentemente un carattere iconografico e documentario
relativo alla topografia ed alla storia della citt�. La collezione di
rare fotografie antiche dell'Archivio Fotografico Comunale si pone in
continuit� con la collezione grafica fornendo un quadro completo della
produzione fotografica romana dell'800 e della prima met� del '900.
Audioguide
Disponibili in italiano e inglese per € 4.
Come arrivare al Museo di Roma di Palazzo Braschi
- in autobus: da Termini prendere la linea n° 7 (Clodio) per 8 fermate
e scendere a Risorgimento.
Informazioni utili per la visita
Orari d'apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 19;
il 24 e 31 dicembre dalle 10 alle 14; chiuso il lunedì, il 1°
gennaio, il 1° maggio ed il 25 dicembre. La biglietteria chiude un'ora
prima.
Biglietto d'entrata: per non residenti a Roma:
intero € 9,50, ridotto € 7,50. Per i residenti a Roma:
intero € 8,50, ridotto € 6,50.
Gratuito per tutti nella fascia di età
al di sotto dei 6 anni; ai portatori di handicap e al loro accompagnatore;
alle guide turistiche dell'Unione Europea; agli interpreti turistici dell'Unione Europea quando occorra la loro opera a fianco della guida, mediante
esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;
ai membri dell'ICOM (International Council of Museum), ai soci ICOMOS
(International Council on Monument and Sites) e ai membri degli Istituti
di cultura stranieri e nazionali quali Accademia dei Lincei, Istituto
di Studi Romani, Amici dei Musei di Roma, ICCROM, Roma Pass 72 hours se
utilizzato per primo o secondo ingresso (gratuito), Roma Pass 48 hours
se utilizzato per primo ingresso (gratuito).
Prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00.
E-mail: [email protected]
Sito internet: Museo
di Roma
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