Villa di Massenzio - Via Appia Antica 153 - Roma
Pianta della Villa di Massenzio
Un'area archeologica tanto suggestiva quanto tristemente sconosciuta alle
grandi rotte turistiche della capitale sorge all'interno del Parco
Archeologico dell'Appia Antica, tra il II ed il III miglio, costituita
da tre emergenze archeologiche principali pensate come un corpo
unico per la celebrazione dell'imperatore Massenzio, avversario
di Costantino e sconfitto famoso della storia nella Battaglia
di Ponte Milvio del 312 d.C.: il palazzo, il circo ed il mausoleo
dinastico.
L'impianto architettonico del circo a fianco del palazzo imperiale
era già noto fin dal III secolo e mostrò i suoi
prodromi già nella residenza imperiale di Domiziano (81-96
d.C.) sul Palatino ma qui si distingue per la presenza di un mausoleo
dinastico, presumibilmente una tomba di famiglia nella quale dovrebbe
essere stato sepolto il figlio dell'Imperatore Romolo da cui il
monumento prende il nome.
Sul luogo sono state rinvenute strutture e fondamenta risalenti
all'età tardo-repubblicana (secolo I a.C.) e all'età
giulio-claudia. Infatti la via Appia, che collegava Roma a Brindisi
e quindi all'Oriente, costruita nel 312 a.C. dal console Appio
Claudio Cieco, fu da sempre arteria nevralgica del potere espansionistico
di Roma e luogo di residenza e sepoltura delle più importanti
famiglie consolari di Roma repubblicana ed imperiale. Per i Romani
era la Regina Viarum.
I tre edifici voluti da Massenzio furono progettati considerando
l'orografia del territorio e le preesistenze architettoniche citate
in modo tale da ridurre i lavori ed i costi: il palazzo fu costruito
sui resti delle costruzioni precedenti ed il circo, con orientamento
ovest–est, fu edificato nella depressione morofologica che
dall’Appia Antica risale verso la moderna via Appia Pignatelli.
La sconfitta di Massenzio per mano di Costantino e la successiva
promulgazione della pace religiosa decretarono l'abbandono del
complesso da parte dei legittimi proprietari e l'area, annessa
ad altre costruzioni dell'Appia Antica, passò dopo alcuni
anni alla Chiesa di Roma andando a costituire una parte del Patrimonium
Appiae (VI sec.) e andando incontro all'oblio dei secoli tardo
medievali.
Fu così che a lungo si perdette la documentazione sulle
proprietà e sui monumenti presenti nella zona fino all'Ottocento
quando l'area del circo e successivamente quella del mausoleo
fu acquistata dai Torlonia, duchi di Bracciano, e annessa alla
tenuta della Caffarella. Il principe Giovanni Torlonia fu il primo
responsabile degli interventi di scavo sul sito: le opere d’arte
ritrovate andarono a costituire la collezione privata del palazzo
di Borgo e, successivamnete, la tenuta della Caffarella divenne
azienda agricola fino alla data dell'esproprio (1943).
Il '900, con la sua rinnovata volontà di recuperare
e tutelare il patrimonio archeologico di Roma antica, vide la
realizzazione di progetti di risanamento dell'Appia Antica e dei
suoi monumenti e nel 1926 il complesso noto come Villa di Massenzio
fu incluso nei piani di intervento voluti dal Comune di Roma e
dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Fu l'architetto Marcello Piacentini a incaricarsi di redigere
il piano di recupero del monumento (1941) che interessava anche
l'area monumentale di Cecilia Metella e del Castrum Caetani; intento
dichiarato era il restauro dei monumenti presenti e l'allargamento
delle sedi stradali. La guerra mise un freno a questi progetti
di recupero ma nel 1943 il Comune decise l'esproprio delle
emergenze monumentali andando a costituire l'attuale area
archeologica. Questa tuttavia, a causa di ristrettezze di bilancio,
rimase inesplorata e destinata ad uso agricolo fino al 1960 quando
si decise di indagarne sistematicamente la struttura con campagne
di scavo associate ad interventi di restauro che hanno portato
alla prima mostra documentaria.
Le Olimpiadi di Roma del 1960 diedero il pretesto per l'inizio
dei lavori di scavo, la messa in sicurezza dei monumenti e delle
mura perimetrali. Successivamente (1965/67) fu la volta del palazzo
e del circo mentre negli anni ottanta si restaurò il mausoleo;
il risanamento della cripta funeraria è tuttora in corso.
Successivamente l'area archeologica fu aperta al pubblico.
Oggigiorno sono ancora in fase di restauro le strutture del mausoleo
e la visita alla Villa di Massenzio si limita alla necropoli e
al circo.
Gli scavi di Villa Torlonia hanno costituito un elemento importante
per la comprensione della struttura e l'utilizzo della villa suburbana
in età tardo repubblicana, adrianea, antoniniana e tetrarchica.
Nei dintorni sono visitabili altri monumenti degni di nota: il
Triopio di Erode, la Basilica di San Sebastiano, le Catacombe
di San Sebastiano, il Mausoleo di Cecilia Metella.
Informazioni utili per la visita
Orari: dal martedì
alla domenica dalle 10 alle 16.00; il 24 e 31 dicembre dalle 10
alle 14. Chiuso il lunedì, il 1° gennaio, il 1°
maggio ed il 25 dicembre. La biglietteria chiude un'ora prima.
Biglietti: ingresso gratuito.
Telefono: 0039.060608
(tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00).
E-mail: [email protected]
Sito Web: Villa di Massenzio
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