Colori dei Romani. I mosaici dalle Collezioni Capitoline - Centrale Montemartini, Via Ostiense, 106 - Roma
Mostra
in corso dal 27 aprile al 24 settembre 2023
Una nuova mostra alla Centrale Montemartini propone un’ampia selezione di mosaici,
capolavori delle collezioni capitoline poco conosciuti al grande pubblico.
Comunicato Stampa della mostra Colori dei Romani. I mosaici dalle Collezioni Capitoline
Alla Centrale Montemartini, la mostra Colori dei Romani. Mosaici dalle
Collezioni capitoline, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina
ai Beni Culturali, che presenta al pubblico un�ampia selezione di mosaici,
capolavori delle collezioni capitoline poco conosciuti al grande pubblico: un
evento importante per raccontare, attraverso la trama colorata di queste
opere, brani di storia della citt� di Roma, illustrando nel modo più completo i
contesti originari di rinvenimento.
La mostra � a cura di Claudio Parisi Presicce, Nadia Agnoli e Serena
Gugliemi. La progettazione e la direzione dei lavori di allestimento sono a
cura degli architetti della Sovrintendenza Roberta De Marco e Monica
Zelinotti, con la collaborazione di Maria Cucchi e Simonetta De Cubellis. La
guida breve alla mostra � pubblicata da Campisano Editore. Organizzazione
a cura di Z�tema Progetto Cultura.
Accanto ai mosaici sono esposti anche gli affreschi e le sculture che
insieme a essi costituivano l�arredo degli edifici di provenienza; questa
presentazione d�insieme consente di interpretare le scelte iconografiche, i
motivi decorativi, l�aspetto formale delle opere come espressione del gusto e
delle esigenze dei committenti, offrendo cos� un significativo spaccato della
società romana in un ampio periodo compreso tra il I secolo a.C. e il IV
d.C.
La ricca e preziosa documentazione d�archivio, messa a corredo delle
opere esposte, illustra i rinvenimenti con foto storiche, acquarelli e disegni,
testimonianze che aiutano a raccontare il clima e le circostanze che
determinarono queste scoperte: le trasformazioni urbanistiche e il fervore
edilizio che caratterizzarono la storia di Roma tra gli ultimi decenni dell'800 e i
primi decenni del secolo scorso, quando, parallelamente al progressivo
ampliamento della citt� per far fronte alla sua nuova funzione di capitale
d�Italia, fu scritta una delle più �fortunate� pagine dell'archeologia romana.
Alcuni dei mosaici esposti alla Centrale Montemartini sono stati presentati nel
2019 in una mostra di grande successo allestita in tre sedi dell'area
geografica balcanica: la prima e la seconda dal titolo �Visioni colorate
dell'antica Roma. Mosaici dai Musei Capitolini� nel National Archaeological
Institute with Museum at the Bulgarian Academy of Sciences a Sofia (16
maggio-3 agosto 2019) e nella Galleria Nazionale dell'Armenia a Jerevan (9
agosto-29 settembre 2019), la terza dal titolo �Antica Roma a colori. Mosaici
dai Musei Capitolini� nel Museo della Georgia Simon Janashia di Tbilisi (10
ottobre-10 dicembre 2019).
L�esposizione si articola in quattro sezioni tematiche, all'interno delle quali il
percorso segue un ordine cronologico.
SEZIONE 1. L�arte del mosaico presso i romani. La storia e la tecnica
La prima sezione introduce alla storia dell'arte del mosaico. Le opere scelte
rappresentano tutte le tipologie dei pavimenti e delle decorazioni musive
parietali, consentendo di illustrare attraverso le tecniche, i materiali, i colori, i
motivi decorativi, l�evoluzione stilistica e la trasformazione dell'arte musiva nel
corso del tempo. Dal più semplice decoro alla più complessa narrazione, i
mosaici esposti sono l�espressione più alta e raffinata di capacit� tecnica e di
ispirazione artistica.
SEZIONE 2. Vivere e abitare a Roma tra la fine dell'et� repubblicana e
l�et� tardo-antica: le dimore di lusso e i contesti domestici
La seconda sezione, contraddistinta dal colore verde, presenta i mosaici
provenienti dalle dimore di lusso, che a partire dall'et� repubblicana
caratterizzavano alcuni settori della citt� antica. Il percorso segue un criterio
cronologico, passando dagli esemplari più antichi � come il grande mosaico
policromo a cassettoni, scoperto presso la Villa Casali al Celio � a quelli via
via più recenti, fino ad arrivare al IV secolo d.C., epoca alla quale appartiene
il mosaico con busto di stagione, forse parte dell'ornamento pavimentale di
un edificio che ricadeva nella proprietà dell'imperatore Gallieno.
Fa da quinta scenografica a questa sezione lo straordinario mosaico parietale
con la scena della partenza di una nave dal porto, preziosissimo ornamento
della domus di Claudius Claudianus, una ricca dimora che sorgeva sul
Quirinale nella seconda met� del II secolo d.C. La ricchezza della casa era
ostentata con preziose sculture e sontuosi oggetti di arredo, che sono stati
per la prima volta presentati in questa mostra a testimonianza del prestigio
sociale, del gusto abitativo e dell'esigenza di autorappresentazione del
proprietario.
SEZIONE 3. Gli spazi del sacro: la basilica Hilariana
La Basilica Hilariana, sede del collegio dei sacerdoti addetti al culto di Cibele
e Attis, � l�esempio emblematico di un apparato decorativo in cui tutti gli
elementi dell'arredo concorrono alla narrazione del contesto e della sua
funzione. I primi resti archeologici della Basilica Hilariana vennero alla luce
tra il 1889 e 1890 durante gli scavi per la costruzione dell'ospedale militare
del Celio. L�edificio aveva incredibilmente preservato in situ un insieme di
reperti significativi per l'identificazione stessa del monumento, tra i quali due
mosaici straordinariamente conservati, esposti nella sezione.
Manius Poblicius Hilarus era il ricco mercante di perle che sostenne gli oneri
finanziari per la costruzione della basilica che da lui prese il nome; sulla
soglia dell'edificio l'iscrizione a mosaico recitava: �A chi entra qui, e alla
Basilica Hilariana, siano gli d�i propizi�. Conosciamo anche il volto del
generoso benefattore: si conservano, infatti, il suo ritratto e la base della sua
statua, posta all'ingresso dell'edificio, che al momento della straordinaria
scoperta fu accuratamente documentato con tavole acquarellate, anch�esse
esposte in mostra con tutti gli elementi dell'apparato decorativo scultoreo e
musivo.
SEZIONE 4. I mosaici degli edifici funerari nelle necropoli del suburbio
di Roma
Nel repertorio sepolcrale la decorazione � che si tratti di temi figurati, di motivi
ornamentali o di soggetti mitologici � � volta sempre a esaltare le qualit� del
defunto e a rievocare i valori collettivi fondamentali della società romana.
I mosaici presentati in questa sezione sono tutti cronologicamente
inquadrabili nel II e III secolo d.C. e provengono da contesti funerari situati
nelle aree suburbane della citt�.
Con i suoi colori vivaci, il mosaico ottagonale con pavoni � un esempio
emblematico di un motivo decorativo carico di significati escatologici e
salvifici: il pavone, uccello sacro a Dioniso, perdendo ogni anno la coda e
rimettendola in primavera con lo sbocciare dei fiori, allude alla rigenerazione
oltre la morte. I documenti di archivio messi a corredo dell'esposizione
mostrano il contesto di rinvenimento: il mosaico costituiva la parte centrale
del pavimento di una ricca tomba di famiglia situata lungo la via Appia.
Per informazioni sugli ingressi e acquisto biglietti obbligatorio per il fine
settimana www.museiincomuneroma.it
Orari: da martedì a domenica
dalle 9 alle 19. 24 e 31 dicembre dalle 9 alle 14 (la biglietteria chiude mezz’ora prima). Chiuso lunedì,
1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre.
Biglietti:
intero € 9, ridotto € 8.
Telefono: 060608
(tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00).
Sito web: Centrale Montemartini |