Tellurica -
GAM, Galleria d'Arte Moderna, via Francesco Crispi 24 - Roma
Mostra
in corso dal 14 luglio al 1 dicembre 2023
Alla Gam di Roma apre una mostra di Pino Genovese e Alberto Timossi che espone due opere ambientali inedite realizzate in coppia da entrambi gli artisti ed esposte insieme a un gruppo di fotografie che testimoniano momenti di cooperazione tra Genovese e Timossi.
Comunicato stampa della mostra Tellurica
La Galleria d’Arte
Moderna di Roma ospita Tellurica, mostra di Pino Genovese e Alberto Timossi. Il progetto
presenta al pubblico due opere ambientali inedite, realizzate in coppia da entrambi gli artisti ed
esposte insieme a un gruppo di fotografie che testimoniano momenti di cooperazione tra
Genovese e Timossi, i quali, in questa circostanza, uniscono le caratteristiche dei rispettivi
linguaggi.
L’esposizione si articola su tre diversi ambienti della Galleria d’Arte Moderna,
andando dall’esterno all’interno. Ad aprire il percorso di visita, l’ingresso di via Crispi vede la
collocazione della scultura Innesto, per poi passare alla serie fotografica visibile nel chiostro
delle sculture che anticipa il chiostro-giardino, a sua volta luogo d’intervento per l’installazione
Tellurica, da cui proviene il titolo del progetto. Tanto le fotografie quanto i due lavori ambientali
consentono di osservare le possibilità di dialogo tra le materie distintive del lessico dei due
artisti, ossia legno di recupero (Genovese) e PVC (Timossi), configurate giungendo a un
suggestivo livello di uniformità che, al contempo, qualifica le soggettività.
La mostra raccorda le ricerche dei due autori a partire dalla predisposizione comune a operare
nello spazio aperto, con interventi su scala ambientale. Sulla base di questa attitudine
condivisa, Genovese e Timossi, per Tellurica, hanno eseguito due opere ex novo, nate dal
connubio tra i loro alfabeti e ideate per conversare con il contesto che le accoglie. Nei lavori, la
forza primigenia della natura si compenetra con le proprietà dell’artificio umano, modulandosi
reciprocamente e in risposta all’architettura circostante. Ne deriva un'estetica composita, che
rinnova aspetti disciplinari legati all’essenza stessa della scultura e alla sua declinazione in
chiave installativa, riunendo dimensione arcaica e artefatto industriale, materia geofisica e
materiale sintetico, modello naturale e antropizzazione.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. A cura di
Davide Silvioli.
Pino Genovese (Roma, 1953). Figlio d’arte, suo padre, lo scultore Rocco Genovese, lo segue
nei primi insegnamenti del disegno e lo coinvolge nella fotografia di sue opere. Si diploma in
design all'Istituto ISIA di Roma. Lavora nello studio di Lavinio, a contatto con la natura e il mare;
suoi riferimenti e fonti di ispirazione. Dopo un periodo dedicato alla scultura, senza mai
tralasciare il disegno, comincia a sperimentare l'installazione. La sensibilità verso la natura lo
induce a creare opere che ne restituiscono una visione arcaica, ricorrendo a materiale
recuperato in spiagge e nel sottobosco.
Ha esposto al Centro Luigi Di Sarro di Roma, al Museo Nitsch di Napoli, all'Area Archeologica
di Satricum di Le Ferrerie (LT), all'Accademia Belgica di Roma. Suoi interventi ambientali sono
in permanenza presso il Museo di Arte nella Natura di Opera Bosco, il Parco Internazionale di
Scultura Contemporanea Sculture in Campo, il Parco Allestimenti di Arte Contemporanea Terra
Arte.
Alberto Timossi (Napoli, 1965). Si è formato tra Genova e Carrara, dove ha frequentato la
Scuola di Scultura dell'Accademia di Belle Arti. Lavora nel suo studio di Roma, dove, da
qualche anno, conduce una personale ricerca sull'arte ambientale, realizzando installazioni
scultoree con l'uso di materiali derivanti dall'edilizia. Dopo aver confrontato il proprio lavoro in
vari contesti urbani, l’attenzione verso l'ambiente naturale, che si modifica in risposta ai processi
di antropizzazione, costituisce il centro della sua pratica recente.
Ha esposto al Pastificio Cerere di Roma, alla Collezione Manzù di Ardea, al MUSMA di Matera,
al Palazzo dei Consoli di Gubbio, alla Fondazione Orestiadi di Gibellina. Suoi interventi
ambientali sono stati realizzati presso le cave Michelangelo di Carrara, il laghetto del Col d’Olen
in Valle d’Aosta, il ghiacciaio del Calderone sul Gran Sasso, l’area sacra del Kothon sull’isoletta
di Mozia
informazioni utili per la visita
Orari: da martedì a domenica
dalle 10.00 alle 18.30. 24 e 31 dicembre dalle 10.00 alle 14.00 (la biglietteria
chiude un'ora prima). Chiuso il Lunedì, 25 dicembre, 1° gennaio,
1° maggio.
Biglietti: intero € 10,00, ridotto
€ 9,00.
Informazioni e prenotazioni: 060608 (tutti i giorni
dalle 9.00 alle 21.00).
E-mail: [email protected]
Sito web: GAM |