Taccuini romani - Museo di Roma in Trastevere, Piazza Sant'Egidio, 1/b - Roma
Foto: Diego Angeli_Castel Giubileo sulla Via Cassia 1894 (?) olio su cartone, mm 94 x 153
Mostra
in corso dal 1 onvembre 2019 al 23 febbraio 2020
Una mostra al Museo di Roma in Trastevere espone 76 vedute del pittore Diego Angeli facenti parte delle Collezioni del Museo di Roma in Trastevere. Si tratta di dipinti a olio e su carta, cartone e legno, eseguiti fra il 1885 e il 1936 che ritraggono Roma a cavallo di due secoli.
Comunicato stampa della Mostra Taccuini romani
Una Roma �formato ridotto� quella raccontata nell'originale dialogo fra
i dipinti di Diego Angeli e le fotografie in polaroid di Simona Filippini, due autori lontani per
contesto e forma linguistica ma accomunati dal fascino della citt�. Tra suggestioni, scorci e
�appunti� insoliti, circa 150 dei loro lavori s�incontrano nella mostra �TACCUINI ROMANI.
Vedute di Diego Angeli. Visioni di Simona Filippini�, ospitata al Museo di Roma in
Trastevere dal 1 novembre al 23 febbraio 2020.
L�esposizione � promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. E� curata da Silvana Bonfili con il coordinamento
tecnico-scientifico di Roberta Perfetti e Silvia Telmon. Organizzazione Z�tema Progetto Cultura.
Ricerche biobibliografiche di Francesca Lombardi. Cura del progetto Rome LOVE, Chiara
Capodici.
La mostra �TACCUINI ROMANI� nasce nella prospettiva di valorizzazione della produzione
pittorica di Diego Angeli e in particolare della serie di 76 vedute del Museo di Roma in
Trastevere, un nucleo acquisito negli anni 1991/1992 per la collezione del museo (allora
denominato �Museo del Folklore�). l'intero fondo viene esposto per la prima volta in questa
mostra e, in vista di un più attuale approfondimento del rapporto che da secoli coinvolge gli artisti
nella rappresentazione della citt�, viene messo a confronto con altrettante immagini
fotografiche scattate con la polaroid da Simona Filippini, a partire dal 1993, nel suo progetto
Rome LOVE su Roma e le sue periferie.
Il corpus di dipinti a olio e su carta, cartone e legno, eseguiti fra il 1885 e il 1936 e dal
particolare formato non più grande di una cartolina, costituisce l�unica testimonianza nota della
produzione pittorica di Diego Angeli, brillante elzevirista, ritrattista elegante e raffinato degli
ambienti aristocratici della Roma fine secolo XIX. Il prezioso nucleo di dipinti si compone di
piccole vedute, �delicate impressioni paesistiche�, ambientate per la maggior parte a Roma, con
alcune eccezioni in Sabina, nella citt� di Firenze e Parigi.
Si tratta di una produzione che, pur segnata da una dimensione privata e amatoriale, evidenzia
una specifica sensibilità nei confronti di una pittura ispirata dalla diretta osservazione della natura
e in profonda sintonia con quella nuova concezione della �pittura di paesaggio� diffusa negli ultimi
decenni del XIX secolo.
Nel percorso espositivo le immagini di Angeli sono messe a confronto, fuori da schemi
cronologici e linguistici, con la raccolta di istantanee di Simona Filippini: se nei loro personalissimi
lavori risalta la diversit� del mezzo artistico e del contesto storico-sociale di realizzazione, il fil
rouge - che rende l�accostamento armonico - resta nella ricerca di suggestioni e di particolari
atmosfere, �visioni� che Roma e la sua campagna.
Cosi, nei suoi piccoli dipinti Diego Angeli predilige scorci inconsueti, quasi �appunti in forma
pittorica� per un�ideale taccuino delle sue passeggiate romane. Rispetto alla monumentalit� di
Roma, l�artista sceglie di privilegiare spazi più nascosti, quasi invisibili agli altri, intravisti
percorrendo le vicine campagne romane o le maestose ville storiche.
Scelta che tradisce una delle cifre profonde della sua pittura, un�originalit� di sguardo che
connota profondamente, ad esempio, le vedute dedicate ai luoghi maggiormente segnati dal
glorioso passato della citt�, resi nella maggior parte dei casi secondo angolature inaspettate. A
titolo d�esempio appaiono, cos�, Villa Ludovisi (settembre �88), prossima a scomparire sotto i colpi
del piccone demolitore, o Rovine dei Gordiani fuori Porta Maggiore (1897) In queste opere le
emergenze monumentali rimangono appena accennate e confinate sullo sfondo e l�elemento
dominate � costituito dalle macchie scure dei prati in primo piano e da quelle chiare dei cieli
striati di nubi.
E un�analoga impaginatura caratterizza anche altri dipinti - pure questi esemplificativi della
consuetudine di Angeli di dipingere en plei air � dedicati ad angoli di ville storiche e della citt�
entro le mura: anche qui rovine e cupole, sinteticamente schizzate, sono relegate ancora una
volta sullo sfondo di una vasta distesa verdeggiante.
Anche Simona Filippini, come Angeli, ama i parchi e le vie consolari. Eppure il suo obiettivo,
che scatta di preferenza al tramonto e nelle ore più tarde, cattura particolarit� quotidiane e
apparentemente banali, come una sedia vuota tra le colonne di uno storico palazzo del centro e
le scritte luminose di un bar o di un albergo. Tutti dettagli narrativi che potrebbero trovarsi in ogni
citt� del mondo ma che, invece, caratterizzano e identificano Roma, propria per la sua vocazione
di essere unica e contemporaneamente �contenere molte citt� diverse.
E proprio dalla scritta di un hotel gestito da cinesi nella zona di Piazza Vittorio �Rome LOVE�,
parte l�omonimo progetto fotografico sulla citt�: se Rome Love � una visione notturna che sembra
un fotogramma rubato al cinema asiatico, l'intero lavoro della Filippini � costituito da visioni che
passano come le immagini di molti film in un racconto corale.
Lo sguardo della fotografa romana ritrae uno spazio in mutazione, quasi inafferrabile, come lo
scorrere del fiume Tevere che attraversa la citt�, uguale ma sempre diverso.
Uno sguardo affidato all'automatismo di apparecchi Polaroid. �Lavorare con la Polaroid� scrive
Chiara Capodici �significa provare ad afferrare lo scorrere di un fiume, fermarlo per vederlo subito
emergere, a volte quasi come pura astrazione, in una visione ampia che respira avvicinando
l'antico, il monumentale, il contemporaneo e i dettagli che fanno la vita quotidiana, il familiare e
quanto ancora sembra sconosciuto�.
Orari: da martedì a domenica
dalle 10 alle 20 (la biglietteria chiude un'ora prima). 24 e 31 dicembre dalle 10.00 alle 14.00. Chiuso lunedì,
1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre. Gratuito per i residenti di Roma e della Città Metropolitana la prima domenica di ogni mese.
Biglietti:
intero € 6, ridotto € 5.
Telefono: 060608
(tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00).
Sito web: Museo
di Roma in Trastevere |