Anni interessanti. Momenti di vita italiana 1960 - 1975 - Museo di Roma in Trastevere, Piazza Sant'Egidio, 1/b - Roma
(Foto: Alberto Sordi vota alle elezioni comunali. 6 novembre 1960. Parma - Centro Studi e Archivio Comunicazione Università di Parma - Fondo Publifoto)
Mostra in corso dal 13 maggio al 16 ottobre 2022
L�autobiografia per immagini del nostro paese, nel momento più
effervescente e contraddittorio della sua storia, ossia quando l'italia � entrata nella
modernit�, ed � diventata quella che ancora oggi viviamo. Questo ci restituisce la grande
mostra fotografica Anni interessanti � Momenti di vita italiana. 1960-1975, ospitata al
Museo di Roma in Trastevere dal 13 maggio al 16 ottobre 2022.
Comunicato stampa della mostra Anni Interessanti.
L�esposizione � promossa e organizzata da Archivio Luce Cinecitt� con Roma Culture,
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con CSAC � Universit�
degli Studi di Parma, Rai Teche e con il patrocinio del Comune di Parma. Servizi
museali Z�tema Progetto Cultura.
Curata da Enrico Menduni, tra i massimi esperti di mass media, la mostra � un viaggio
per gli occhi, intenso e rivelatorio, dentro un quindicennio di storia nazionale, quello
tra il 1960 e la met� dei Settanta, che ha segnato indelebilmente il volto e l'identit�
del paese. Un�epoca che con la sua energia, gli slanci, le contraddizioni, come in un big
bang sociale e culturale, riverbera i suoi effetti fino alla nostra, e ci fa ancora chiamare
quegli anni, con una parola eccessiva e insufficiente, gli anni del �boom�.
Protagonista e testimone della mostra � un genere ritenuto troppo a lungo di puro
consumo, ma che oggi ci si presenta come una formidabile lente storica: la foto di
agenzia. Quel grandioso corpo di immagini realizzate dalle grandi agenzie fotografiche e
inviate quotidianamente ai settimanali popolari e ai giornali, talvolta pubblicate ma
soprattutto scartate. E che costituiscono un libro ancora tutto da sfogliare, inedito e
sorprendente.
Da questa miniera di immagini e memorie la mostra fa emergere 124 foto emblematiche.
Istantanee di momenti e personaggi topici. Dentro, c�� tutto il precipitato dell'Italia di
allora: in espansione, tumultuosa, vivace, esplosiva, spensierata, drammatica.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Anni interessanti prende in prestito, e omaggia, il titolo dell'autobiografia di Eric J.
Hobsbawm, il grande storico del Secolo breve. E vuole descrivere con simile rapidit� di
sintesi e sguardo, la volata di un periodo cardinale, vissuto dagli italiani come una corsa
verso la modernit�.
124 immagini, tutte in bianco e nero, dalla prima di fine anni �50 con il completamento
della costruzione del grattacielo Pirelli a Milano, all'ultima che ritrae una Radio libera nata
nel 1975, in un percorso non didascalico che predilige le associazioni e soprattutto i
contrasti tra foto. A rendere la temperie di una stagione di antinomie, di vivacissime
contraddizioni.
Le foto provengono da alcune delle più storiche agenzie fotografiche italiane: la VEDO e la
DIAL, i cui fondi sono conservati nel grande Archivio Luce; la Publifoto Roma, e
Archivio Farabola. Il volume complessivo contenuto in questi fondi � di milioni di immagini,
relative a tutti i campi del sociale, della cultura, della politica, dello spettacolo.
In anni in cui l�opinione pubblica chiede di �vedere� i fatti delle varie cronache � nere, rosa,
sportive, culturali, mondane� - che sono diventati il genere di più ampio consumo
popolare, la foto di agenzia diventa una testimone privilegiata. Stampata in formati sempre
più spaziosi, talvolta facendo notizia a s�, con l�ausilio di una minima didascalia,
l'immagine fotografica � spesso e per una grande fetta di pubblico la finestra (insieme agli
schermi del cinema, della tv, e alla radio) da cui vedere il mondo. E il fotografo di agenzia
� il suo esploratore, con l'imperativo di �esserci�, sempre e prima degli altri, in un tempo in
cui lo scatto non � solo l�oggetto, ma la qualit� del bravo reporter.
Anni interessanti regala opere di alcuni grandi artisti del reportage: Caio Mario Garrubba,
Berengo Gardin, Pino Settanni, Carlo Cisventi. Accanto a loro, i lavori di quelli che
sono passati alla storia proverbialmente come i �paparazzi�: autori in grado di cogliere la
società di nascosto e di sorpresa, di fare scoop e insieme critica di costume. Ma una
circostanza rende toccanti queste foto: la maggior parte di esse sono foto anonime.
Accade infatti spesso che tanti dei positivi stampati dai rullini siano spediti alle redazioni
dei giornali, o conservati dalle stesse agenzie, col solo nome dell'agenzia e al più una
didascalia del soggetto, ma senza il nome dell'autore. Una quantit� di foto di assoluta
rilevanza � arrivata cos� a noi come opera di anonimo.
L�omaggio di Anni interessanti � a questi grandi autori senza nome, la cui ricerca
sull'identit� continua. Un omaggio alla professionalit� di veri cronisti e giornalisti, capaci di
restituire non solo immediatezza e freschezza all'evento, ma di dargli una densit� che ce li
rende storia.
Il recupero, la conservazione e una nuova attenzione che l�Archivio Luce d� a questi autori
e a una mole immensa di immagini � spesso scartate dalle redazioni in fase di
pubblicazione � rappresenta l�accesso a una nuova fonte storica. Un enorme bacino di
documenti visivi, attraverso cui storie che credevamo scritte definitivamente, possono
essere rilette sotto una luce inedita. Le foto di grandi avvenimenti di Anni interessanti ci
mostrano questa luce.
Si pu� prendere a esempio la semplice foto di un ingorgo, anno 1964. Con la sua fila di
Fiat 500 incolonnate fino all'orizzonte e di uomini in camicia e bretelle accanto alle vetture.
Basta quel quadro a rendere le attese di un�epoca, e le sue ansie. O il confronto tra due
famiglie: quella al mare di Santa Margherita Ligure, con occhiali e pinne. E la famiglia
Agnelli, in posa rilassata e statuaria.
Ancora una fila, quella delle Miss Italia a bordo piscina anno 1960, e la stessa geometria
lungo i tavoli della �Rinascente� delle lavoratrici tessili, o della Motta nel montaggio delle
uova di Pasqua.
Un altro contrasto d�epoca: la folla di bagnanti che riempie ogni centimetro dell'idroscalo
milanese; e l'italia rurale di Augusta, assolata, e deserta.
Non possiamo sentire la conversazione in Sicilia tra anziani, in un piano di splendida
sospensione, n� cosa passa nella testa di Alberto Sordi quando in un seggio alle elezioni
comunali si ritrova davanti tre suore e un prete. Non sappiamo cosa dice un silenzio
ipnotico di Gianni Rivera e Sandro Mazzola, ritratti insieme, poco più che ragazzini.
Invece pare di sentire il frastuono del Piper, delle prove sul palco di Edoardo Vianello, di
Modugno e Renato Rascel, sotto i lampi dei flash di Sanremo come due divinit�.
Le immagini dei Sessanta sono cariche di balli, di movimento, di traffico, e di attesa.
Su tutte, una � di lancinante bellezza e predizione: Aldo Moro, da solo, sorpreso a
scrivere su un banchetto. Alle sue spalle decine di sedie vuote. � il 1960. Ed � la copertina
di quello che accadr� il decennio successivo.
Sono foto di imprese importanti. Riconosciamo il Ponte Morandi in costruzione, un
capolavoro di ingegneria; lo sviluppo della rete autostradale, l�allunaggio.
Il paese in viaggio per le prime piccole, grandi vacanze.
C�� un florilegio di manichini, e di auto. Segni della reificazione e automazione crescente.
Rita Pavone sul tetto di un�utilitaria e i Beatles sul tetto del Duomo sono i manifesti
dell'esplosione della cultura pop e di massa.
I rottami sparsi dell'aereo di Enrico Mattei, e l�auto sfasciata di Fred Buscaglione, sono
quel che resta di due uomini diversissimi, genialmente visionari, che vedevano l'italia
proiettata �oltre�.
Le immagini dell'alluvione di Firenze del 1966 ci riportano a quello che i giovani
possono; quelle delle prime contestazioni studentesche a quello che i giovani non vogliono
più.
Poi tre immagini in fila, dicono anche solo dal titolo quello che non sar� più uguale.
�Funerali delle vittime dell'attentato di Piazza Fontana, 15 dicembre 1969�. �Reggio
Calabria 1970�. �Ricostruzione morte Giuseppe Pinelli nella questura di Milano, 1972�.
Compaiono gli striscioni per il nuovo diritto di famiglia, il divorzio, l�Anno santo 1975.
Dello stesso anno � una foto di Dino Pedriali, di un uomo, ritratto fieramente dietro gli
occhiali da sole, la camicia e i jeans attillati, in posa davanti alla sua Alfa Romeo GT.
Sarebbe bello come un attore, il rappresentante di uno status quo fascinoso, se non fosse
il più aspro e appassionato contestatore del turbocapitalismo e del progresso senza
sviluppo, della irrecuperabile crisi antropologica che ha colpito il suo paese e il nostro, il
poeta Pier Paolo Pasolini. Morir� quello stesso anno. Il suo ritratto � l�emblema della
chiusura del percorso, e di un quindicennio vorticoso di speranze e contraddizioni.
L�ultima immagine della mostra ritrae un ragazzo, intento a mettere un 33 giri nello studio
di una delle neonate Radio libere. Nonostante tutto, altre rivoluzioni, altre musiche, altri
sogni potranno nascere.
In tutte queste foto riconosciamo alla fine un lampo familiare. Quello di un tempo vissuto in
corsa, eccitante e a tratti bulimico nel voler bruciare il progresso. Un tempo di attese,
promesse, e anche di grandi ansie, di non riuscire a realizzare quelle attese. In questo
senso, una stagione che non possiamo non sentire attualissima, presi come siamo a
vivere un mondo che oggi ci chiede di essere ricostruito. In questo senso, questi Anni
interessanti sono memoria preziosa, da cui capire cosa siamo stati (e siamo) in grado di
compiere di eccezionale, e cosa possiamo non ripetere.
Il percorso espositivo � annotato da citazioni letterarie di grandi intellettuali del periodo, da
Pasolini a Italo Calvino, da Elsa Morante e Luciano Bianciardi, a Ennio Flaiano e Alberto
Arbasino. Menti che hanno descritto con precisione chirurgica e poetica lo stato di allora. E
di oggi.
IL CATALOGO. LA RETROSPETTIVA
Completa la mostra un catalogo, per la cura di Enrico Menduni, edito da Electa, con testi
del curatore e di Chiara Sbarigia, presidente di Cinecitt�. Il volume riproduce tutte le
immagini presenti in mostra, con una descrizione degli Archivi fotografici e un prezioso
Regesto.
E dal 24 maggio all'11 ottobre una retrospettiva cinematografica accompagnd'A
l�esposizione, con proiezioni di film (a ingresso gratuito per i visitatori della mostra) che
non sono non solo veri e propri saggi di storia italiana, ma un�antologia di capolavori del
momento più brillante e creativamente libero del nostro cinema.
Questi i film selezionati: Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, Il medico della mutua
di Luigi Zampa, Boccaccio �70 di De Sica, Fellini, Monicelli, Visconti, Il caso Mattei di
Francesco Rosi, Prima della rivoluzione di Bernardo Bertolucci, Le mani sulla citt� di
Francesco Rosi, Il posto di Ermanno Olmi, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, I mostri
di Dino Risi, I complessi di Dino Risi, Franco Rossi, Luigi Filippo D'Amico.
Informazioni utili per la visita
Orari: da martedì a domenica
dalle 10 alle 20 (la biglietteria chiude un'ora prima). 24 e 31 dicembre dalle 10.00 alle 14.00. Chiuso lunedì,
1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre. Gratuito per i residenti di Roma e della Città Metropolitana la prima domenica di ogni mese.
Biglietti:
intero € 9,50, ridotto € 8,50.
Telefono: 060608
(tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00).
Sito web: Museo
di Roma in Trastevere |