Ti con zero - Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale,
194 - Roma
(Foto: Ninth Born, 2019
roccia e vetrosoffiato | rock and blown glass
Courtesy l�artista, Pilar Corrias Gallery, Londra e Gladstone Gallery, New York/Brussels. Courtesy the artist, Pilar Corrias Gallery, London and Gladstone Gallery, New York/Brussels
)
Mostra in corso dal 12 ottobre 2021 al 27 febbraio 2022
Al Palazzo delle Esposizioni un progetto declinato con tre diversi punti di vista esplora un tema centrale della cultura contemporanea: l’incontro fra arte, scienza e società.
Comunicato Stampa della Mostra Tre stazioni per Arte-Scienza
Dall’11 ottobre 2021 al 27 febbraio 2022 il Palazzo delle Esposizioni di Roma
ospiterà “Tre stazioni per Arte-Scienza”, un ampio progetto, declinato attraverso tre diversi punti di
vista: quello storico (La scienza di Roma. Passato, presente e futuro di una città), quello artistico (Ti
con zero), e quello della fisica e della ricerca scientifica (Incertezza. Interpretare il presente,
prevedere il futuro).
Come già sperimentato nel corso dei programmi degli ultimi anni, l’intento dell’Azienda Speciale
Palaexpo è quello di promuovere la partecipazione di diversi pubblici, la commistione tra diversi
saperi, il superamento dell’idea stessa di “mostra” verso un’esperienza che coniughi gli aspetti
espositivi con quelli pedagogici e performativi. Per questo motivo le mostre saranno accompagnate
da un ampio programma di laboratori, conferenze, eventi e rassegne cinematografiche, nonché da
un ricco palinsesto digitale.
La rassegna, promossa da ROMA Culture, è ideata e organizzata dall’Azienda Speciale
Palaexpo con la collaborazione di numerose istituzioni pubbliche, tra le quali INFN Istituto Nazionale
di Fisica Nucleare cui si deve l’intera progettazione della mostra “Incertezza”; mentre per la
realizzazione di “La scienza di Roma” è stato fondamentale il supporto del Polo museale della
Sapienza Università di Roma.
Il progetto nel suo insieme è nato dal desiderio di intervenire nel dibattito contemporaneo sul
rapporto tra scienza e società che cambiamenti climatici e pandemia hanno reso di primaria
importanza. Con “Tre stazioni per Arte-Scienza”, il Palazzo delle Esposizioni intende fare mostra
della possibilità che metodi e istanze, diverse e separate, determinino non soltanto punti di contatto,
ma nuovi territori di esperienza, di formazione, di crescita, di riflessione. Si parte metaforicamente
dall’idea di “stazione”, proprio perché sembra paradigmatica la sua trasformazione dal movimentoprogresso della stazione ottocentesca, luogo di incontro e di socialità, alle stazioni di ricerca dove
gli scienziati si fermavano per fare osservazioni ed esperimenti, fino alle stazioni spaziali,
avamposto tecnologico dell’umanità nel cosmo, fino alle nuove forme di “stasi” contemporanee
necessarie: quarantena, lavoro da casa e altre.
Una tale trasformazione dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che il sapere non può fondarsi
né sulle certezze né sulle separazioni disciplinari, ma può invece mantenersi nella dimensione della
ricerca che è il luogo mobile e potenziale, incerto e libero, dove si incontrano la scienza e l’arte.
Ti con zero
a cura di Paola Bonani, Francesca Rachele Oppedisano e Laura Perrone
Algoritmi che usano l’errore come sistema generativo di forme, apparati biologici sintetici, microbi
eucarioti intuitivi e intelligenze artificiali, processi di trasformazione dei territori, desertificazioni,
esplorazioni spaziali e panorami marziani. Le ricerche degli artisti coinvolti nella mostra Ti con zero
si configurano come luoghi di confronto, scarto o capovolgimento di temi e paradigmi della nostra
contemporaneità: la profilazione e l’automatizzazione, le frontiere della genetica medica, il
riscaldamento globale, la riconversione ecologica, i modelli previsionali e lo spillover.
Attraverso una
collaborazione diretta con scienziati e istituti di ricerca, e sfruttando le ampie possibilità offerte dalla
tecnologia, questi artisti superano la contingenza della ricerca applicata e con la forza immaginativa
propria dell’opera d’arte, configurano visioni singolari, a volte distopiche, sui possibili futuri.
Ti con zero, tratto da un racconto di Italo Calvino pubblicato nel 1967, è una notazione matematica
con cui si indica il momento iniziale di osservazione di un fenomeno, un istante di arresto fissato nel
tempo e nello spazio che si apre a infinite possibilità.
Questa dimensione si rivela un punto di vista
privilegiato in cui possono convergere conoscenza e immaginazione. Sullo scambio, sul dialogo e
sull’interazione tra questi due ambiti i trentuno artisti, italiani e internazionali, coinvolti nella mostra,
hanno fondato il loro percorso di ricerca.
Alcuni dei più noti protagonisti del panorama artistico contemporaneo, come Tacita Dean, Antony
Gormley, Damien Hirst, Pierre Huyghe, Ryoji Ikeda, Carsten Nicolai, Roman Ondak, Giuseppe
Penone e Sissel Tolaas, sono in dialogo con una selezione di artisti di una generazione più giovane,
tra cui Tega Brain, Dora Budor, Revital Cohen e Tuur van Balen, Daniel Steegman Mangrané,
Richard Mosse, Rachel Rose e Jenna Sutela, e con alcuni famosi artisti del passato, come Alighiero
Boetti, Gino De Dominicis, Agnes Denes, Albrecht Dürer, Channa Horwitz, Gustav Metzger, Roman
Opalka, Nancy Holt e Robert Smithson.
Rachel Rose (foto)
Rachel Rose indaga l�origine di alcuni fenomeni che hanno profondamente modificato la relazione dell'uomo con il mondo, uniti insieme da una sottile inquietudine sul futuro e su quello che si prospetta essere il modo in cui vivremo. L�uovo � una forma ricorrente nella pratica di Rachel Rose ,simbolo di fertilità e trasformazione che sintetizza l'enigma del vivente in uno spazio e in un tempo in cui � ancora tutto possibile. Combinando insieme vetro soffiato e roccia minerale, la serie di oggetti scultorei Bornse spande la forma regolare dell'uovo alla ricerca dei diversi stati di un�unica materia. Le sculture sono dunque espressione dei particolari cambiamenti alchemici radicati nella storia profonda della materia. Il rapporto dicotomico che si evince nella stratificazione millenaria delle rocce, raccordata a un materiale come il vetroche al contrarioha la capacit� di assumere la sua forma in pochi secondi,innesca una particolare dinamica di esplorazione visiva tra le diverse temporalit� cristallizzate nelle sculturee nell'ignoto alchemico che si incarna nell'uovo.
Gli ambienti delle tre mostre sono stati ideati dallo studio Formafantasma – Simone Farresin e
Andrea Trimarchi – due artisti e designer italiani con base a Milano e Rotterdam. Inseriti nel 2011
dal “New York Times” tra i designer più influenti per il decennio successivo, sono stati insigniti nel
2020 Designer of the Year al Dezeen Awards.
Le mostre di Palazzo delle Esposizioni sono promosse da ROMA Culture (culture.roma.it).
Biglietti: intero € 10; ridotto € 8.
Informazioni: +39.06.39967500 (dal
lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle
18.00. Sabato dalle 9.00 alle 14.00).
Sito web: Palazzo
delle Esposizioni |