Curia Iulia - Foro Romano - Roma
La Curia è un'edificio che si trova all'interno del Foro Romano di
fronte al luogo dove sorgeva il Comizio; confina a ovest con l'Arco
di Settimio Severo, a sud est con la Basilica Emilia da cui è
separata dall'Argiletum, antica via che portava alla Suburra.
L'entrata della Curia
Il nome dall'antico latino "co-viria" che significa insieme di
uomini. Seguendo Dionigi di Alicarnasso in età regia Romolo infatti
divise ognuna delle tre tribù romane dei Tities, Ramnes e Luceres
in dieci gruppi più piccoli chiamati curiae. Le assemblee delle curiae
si chiamavano comitia curiata (comizi curiati) ma curia per estensione
rimase in latino a designare ogni assemblea fino all'età repubblicana
quando nella Curia si riuniva il Senato.
L'edificio attuale della Curia Iulia deve il suo ottimo stato di conservazione
al fatto di essere stato convertito nella Chiesa di Sant’Adriano al
Foro da Papa Onorio I (630 d.C.).
Biglietti disponibili: biglietto salta fila, biglietto salta fila + visita arena, biglietto salta fila + visita guidata, biglietto salta fila + carcere mamertino. ![Acquisto biglietti salta fila Foro](../../../images/biglietto.gif)
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Una mappa scaricabile del Colosseo
- Il biglietto è aperto e valido 24 ore
Storia della Curia Iulia
La Curia dalle pendici del Palatino
La Curia Iulia non fu la prima nella storia di Roma; qui vicino sorgeva
infatti la Curia Hostilia fondata dal re Tullo Ostilio e andata a fuoco
durante la cremazione del corpo di Publio Clodio Pulcro nel 52 a.C., incendio
in cui bruciò anche la Basilica Porcia.
Non è un caso che le assemblee dei Romani al tempo di Romolo iniziassero
a svolgersi in questa parte del Foro: a quel tempo infatti la zona della
Piazza del Foro era soggetta a frequenti inondazioni del Tevere che però
non raggiungevano mai la zona originaria dell'assemblea, che a quel tempo
si trovava sotto il Tabularium.
Cesare, dopo aver deciso la costruzione nel Foro che porta il suo nome,
volle che la nuova Curia, che da lui prese il nome, fosse costruita a ridosso
del suo Foro, in modo tale da poter suggerire al popolo intero che le delibere
del Senato potessero avere il suo patrocinio.
La Curia Iulia fu terminata dal suo successore Augusto che la inaugurò
il 28 agosto del 29 a.C. Il Principe decise che il Senato avesse come divinità
tutelare la dea Vittoria e fece quindi collocare un altare con un'immagine
aurea della dea nella sala del Senato. I nuovi senatori giuravano davanti
all'altare su cui si facevano anche sacrifici offrendo incenso e vino alla
dea.
Nel 218 il giovane Eliogabalo, appartenente alla dinastia dei Severi, divenne
imperatore e fece porre sull'altare una sua immagine in modo tale che i senatori
offrissero sacrifici anche alla sua persona.
Ricostruzione della Curia Iulia
Già restaurata sotto Domiziano nel 94 d.C, il quale vi dedicò
una cappella a Minerva. Questa era collocata nel Calcidico (il portico antistante)
che fu quindi chiamato Atrium Minervae, fu completamente distrutta
nell'incendio del 283 durante il regno dell'imperatore Carino e ricostruita
dal suo successore Diocleziano.
Quest'ultimo nel 303 d.C. fece collocare davanti all'entrata due colonne
colossali in occasione del vicennalia e decennalia del suo Impero.
Con l'Editto di Milano del 313 iniziò un dibattito sull'opportunità
di lasciare una statua pagana all'interno del Senato; dopo rimozioni e ripristini
lo scontro vide protagonisti il prefetto di Roma Quinto Aurelio Simmaco
e il vescovo di Milano Ambrogio (391) che si sfidarono lettarariamente sul
tema con missive all'Imperatore. Simmaco perse la disputa e la statua fu
ancora rimossa. La rimozione finale fu nel 394 e, respinta l'ultima richiesta
dei senatori nel 402, l'Atrium Minervae fu distrutto.
Denario di Ottiviano raffigurante la Curia
Durante il Sacco di Roma dei Goti comandati da Alarico (410) la Curia fu
certamente danneggiata dagli incendi tanto che nel 412 Flavio Annio Eucario
Epifanio, prefetto della città, fece restaurare il Secretarium
Senatus, un tribunale speciale per i senatori annesso alla Curia dalla
parte del Foro di Cesare.
Durante il Regno Ostrogota (493-553) nella Curia Iulia si tenevano ancora
le assemblee del Senato anche se ormai non avevano più nessun potere
legislativo. E con la caduta dei Goti la Curia versò in abbandono
fino a quando con Papa Onorio I (630 d.C.) fu trasformata in Chiesa di S.
Adriano; e così attraversò indenne il Medioevo fino al Barocco quando
le porte di bronzo furono levate dal Borromini che le usò per il
portone principale della Basilica di San Giovanni in Laterano, dove si trovano
tutt'ora.
Nel primo dopoguerra del Novecento fu deciso di sconsacrare la chiesa ed eliminare
tutte le aggiunte cristiane della Curia per ripristinare la struttura originaria
dell'edificio antico.
Struttura
architettonica della Curia Iulia
Interno, pluteo destro e altare della Vittoria
Un denario coniato durante il Principato di Ottaviano (31 a.C.-14 d.C.)
mostra la struttura esterna della Curia carattarizzata dal portico o Chalcidicum
posto nel prospetto dell'edificio davanti ad una entrata con grande portone
bronzeo; tale portico alloggiando, per decisione di Domiziano (94), la statua
della dea Minerva prese successivamente anche il nome di Atrium Minervae.
Lateralmente all'edificio principale, sul lato che dà verso le pendici
del Campidoglio, era annesso alla Curia anche il Secretarium Senatus,
una struttura scomparsa di cui si ipotizza funzione di tribunale per i senatori
istituito in epoca tarda.
La struttura visibile oggi risale ai tempi di Diocleziano (fine IV sec.)
e presenta una facciata in mattoni aperta da tre finestroni e da una porta
bronzea incorniciata da marmo travertino posta al di sopra una scalinata.
La struttura è retta ai lati da 4 grandi contrafforti. La facciata
doveva essere rivestita di marmi fino ad una certa altezza e poi coperta
in stucco fino alla sommità; superiormente al timpano c'erano 3 statue
raffiguranti divinità del pantheon romano. L'edificio misura 21 metri
in altezza con una base di 18x27.
Pavimento interno della Curia Iulia
L'interno ha una pavimentazione in opus sectile (a intarsi di marmi
diversi) pressoché intatta in quanto parzialmente ricostruita con
marmi antichi secondo lo stile dei tempi di Diocleziano. Sono ancora visibili
i gradini dove sorgevano le tribune a scalinata che ospitavano i senatori.
Alle pareti si aprono nicchie dove alloggiavano statue che un tempo erano
inquadrate da piccole colonne.
Sulla parete di fondo si trova un basamento per il presidente della seduta
del Senato e dove era collocata anche la statua della Vittoria.
L'interno ospita gli Anaglypha Traiani, dei plutei (paratie) rinvenuti
nella piazza del Foro dove si vede la struttura originaria della Curia Iulia.
Sui plutei sono rappresentate scene del principato di Traiano: a sinistra
una Scena del condono dei debiti ai cittadini; in quello posto
a destra L'istituzione degli alimenta (prestiti agricoli a basso
interesse per aiutare i bambini che versavano in povertà) che Traiano
efettuò con un programma statale nel 101 d.C.
Pluteo del condono dei debiti:
con i tempi di Vespasiano e Saturno
I due plutei sono importanti perché danno anche una visione del foro
d'inizio II secolo: si riconoscono in entrambi il gruppo scultore con la
statua di Marsia e il Ficus navia che stavano nel centro della
piazza del Foro. In quello di sinistra a partire da destra si possono vedere
i Rostri, il tempio di Vespasiano (con l'ordine corinzio), un arco del Tabularium,
il Tempio di Saturno (con ordine ionico), il vuoto del Vicus Iugarius e
le arcate della basilica Giulia. In quello di destra si vedono invece la
basilica Giulia, l'arco di Augusto, i Rostri del tempio del Divo Giulio.
Sul rovescio di entrambi i plutei è raffigurato il rito sacrificale
dei suovertalia con la triade di animali sacrificali delle solennità
romane: il maiale, la pecora e il toro.
Stile: dioclezianeo (III-IV sec. d.C.) Edificazione:
inaugurata da Augusto il 28 agosto del 29 a.C.Orari: dal 2 gennaio al 28 febbraio dalle 9.00 alle 16.30. Dal 1 al 26 marzo dalle 9.00 alle 17.30. Dal 26 marzo al 31 agosto dalle 9.00 alle 19.15.
Dal 1° settembre al 30 settembre dalle 9.00 alle 19.00.
Dal 1° al 30 ottobre dalle 9.00 alle 18.30. Dal 31 ottobre al 31 dicembre dalle 9.00 alle 16.30. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
Venerdì santo aperto dalle 8.30 alle 14.00. 2 giugno aperto dalle
13.30 alle 19.15. Chiuso il 1° gennaio, il 1° maggio, il 25 dicembre. Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese; il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre.
Biglietti: biglietto combinato colosseo foro e palatino
valido 24 ore.
Intero: 18.00 €.
Ridotto: 2 € (cittadini UE tra i 18 e i 25 anni).
Gratuito: minori di 18 anni. Ingresso gratuito
la prima domenica di ogni mese e sempre per le seguenti categorie: – cittadini sotto i 18 anni della comunità europea ed extracomunitari. – guide turistiche della unione europea nell'esercizio della propria attività
professionale. – interpreti turistici della unione europea nell'esercizio della propria
attività professionale. – membri di icom. – membri di iccrom. – docenti e studenti delle facoltà di architettura, conservazione
dei beni culturali, scienze della formazione e corsi di laurea in lettere
o materie letterarie con indirizzo archeologico o storico-artistico delle
università e delle accademie di belle arti ed iscritti alle rispettive
scuole di perfezionamento, specializzazione e ai dottorandi di ricerca nelle
sopraddette discipline di tutti i paesi membri dell'unione europea. I biglietto
è rilasciato agli studenti mediante esibizione del certificato di
iscrizione per l'anno accademico in corso. – studenti socrates ed erasmus delle stesse discipline riportate sopra. – docenti di storia dell'arte degli istituti liceali. – studenti delle scuole istituto centrale del restauro, opificio delle pietre
dure, scuola per il restauro del mosaico. – giornalisti iscritti all'albo nazionale e giornalisti provenienti da qualsiasi
altro paese nell'esercizio della propria attività professionale. – cittadini della unione europea portatori di handicap ed un loro familiare
o accompagnatore appartenente ai servizi di assistenza socio-sanitaria. – operatori delle associazioni di volontariato che svolgono attività
di promozione e diffusione della conoscenza dei beni culturali. – dipendenti del ministero dei beni culturali.
Sito web: Colosseo |
Prezzi dei biglietti nel territorio di Roma Capitale per turisti e residentiPrezzi dei biglietti ATAC nel territorio di Roma Capitale per turisti e residenti
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– Biglietto 48 ore € 12,50
– Biglietto 72 ore € 18
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